Risultati di ricerca per weekly bits
Weekly Bits: Cosa ne sarà di Twitter?
Cos’è per me Twitter? Una piattaforma conversazionale, non priva di difetti, uno stagno in cui posso lanciare un sassolino a provocare un’onda anomala. Un post che ho scritto il 7 luglio ha generato conversazioni e prodotto reazioni su/tramite Twitter mentre, su Facebook, si è giusto guadagnato qualche like. Diciamo che, a parità di audience, mi sembra che là dove si cinguetta i cervelli si accendano di più. E finisce che ogni giorno si stringono nuovi legami. Tra persone, tra idee.
Cosa ne sarà di Twitter? Non ci è dato saperlo, ma è sotto gli occhi di tutti il fatto che si stia trasformando (snaturando) profondamente... Continua la lettura.
Weekly Bits: The Art of Logo Design
Siamo circondati da loghi di tutti i tipi, e ci divertiamo anche molto a riconoscerli – pensate a quei quiz, per iPhone e altre piattaforme, in cui dal logo bisogna risalire al brand; ho visto gente passarci le ore. Io stesso ho un debole per questi segni, e ho perso molto tempo a elaborare il mio. Ma come nascono i loghi? Come sono fatti? Che caratteristiche devono avere? Chi li crea, cosa fa esattamente?
.. Continua la lettura.Logo designers have to have a sense of what the company wants its personality to be, and then they manufacture this mask. And the logo is essentially a mask.
Weekly Bits: God Bless America
Alcuni giorni fa ho visto il provocatorio e violento Good Bless America di Bobcat Goldthwait, con l’ottimo Joel Murray che ho avuto modo apprezzare per il suo talento in Mad Men (riesce a dare umanità e credibilità ai suoi personaggi in modo superbo). Il film è in sostanza una black comedy decisamente thought-provoking, che da voce alla rabbia che si prova nel vivere in una società in cui «no one has any shame anymore, and we are supposed to celebrate it.» Cito alcune efficaci parole del protagonista:
.. Continua la lettura.Who I am? My name is Frank. But that’s not important.
Weekly Bits: ‘Language may affect how we see the world’
Il linguaggio è potente. La realtà e le parole che la descrivono sono più vicine di quanto immaginiamo. The crayola-fication of the world (soprattutto nella seconda parte) fa riflettere proprio su questo:
Having a word for blue seems to make the color ‘pop’ a little more in our minds. […] The implication is that language may affect how we see the world. Somehow, the linguistic distinction between blue and green may heighten the perceived difference between them.
Viene anche fuori che «it’s easier to tell apart colors with different names, but only if they are to your right» e soprattutto «the conclusion is that language is somehow enhancing your left brain’s ability to discern different colors with different names.» Amazing... Continua la lettura.
Weekly Bits: It’s a thing of true beauty
Le ultime due settimane sono state impegnative, e infatti venerdì scorso non sono riuscito a pubblicare l’indispensabile rubrica Weekly Bits. Ero preso dagli esami e dal lavoro e sono stato invitato al podcast Brevi Accenni da Diego Petrucci e Filippo Corti perché pago loro da mangiare. Abbiamo detto alcune cose interessanti a proposito del WWDC, ma essendo stata la mia prima partecipazione a un podcast il risultato è che: non mi sono presentato bene, a volte parlavo velocemente mangiandomi le parole e infine volevo dire altre cose interessanti ma me le sono scordate nel momento in cui abbiamo cominciato a registrare... Continua la lettura.
Weekly Bits: serie tv e videogiochi, come la narrazione sta cambiando
Tim Small si chiede quale sia il futuro della narrativa di massa. Ad alcuni dei suoi dubbi si sovrappongono i miei, ma sono certo che a giocare un ruolo chiave nelle nuove forme ibride di narrazione sarà l’intelligenza artificiale, di cui nel suddetto post si parla, forse, troppo poco (ovvero per niente). Bisogna dire in ogni caso che i videogiochi presentati pochi giorni fa all’E3 ci fanno ben sperare (questo mi ha lasciato abbastanza a bocca aperta). A proposito di E3, come non essere d’accordo con Joshua Topolsky quando dice «it does kind of depress me to realize that in all this time, the only thing we can think to put in the hands of game characters is a gun... Continua la lettura.
Weekly Bits: Readlists, Linus Torvalds e il suo MacBook Air, Google Chrome, Facebook Camera
Dato che questa rubrica stava diventando una specie di Reading List, ho cominciato a scrivere noiose introduzioni come questa. A proposito, quelli di Readability hanno creato Readlists, ma qualcuno è perplesso. In effetti sembra che il web stia diventando veicolo di una pratica quantomeno discutibile, ovvero quella per cui i testi vengono frammentati, demoliti, riformattati selvaggiamente. La polemica in verità scaturisce dal fatto che questi servizi allontanano i visitatori dai siti dei creatori di contenuti (e potremmo dire dai creatori stessi). Forse però stanno suonando troppi campanelli d’allarme, visto che si tratta comunque di servizi che mettono al centro i contenuti, e stimolano in qualche modo le persone a leggere (e vedere) le cose dall’inizio alla fine – un vero e proprio atto rivoluzionario... Continua la lettura.
Weekly Bits: Revolution, CS6, Aaron Sorkin + Steve Jobs, John Gruber, Gmail, Limbo
Questa settimana inizio con un vero off-topic rispetto a ciò di cui generalmente tratto in questo blog (ma un vero on-topic non c’è, quindi…). Un sms pesa all’incirca 140 byte giusto? Prendiamo una conveniente offerta della Wind, Noi Wind Messaggi: si tratta di 1000 sms verso tutti i tuoi amici a 1€ a settimana. Wow, che offerta! Bene. 1000 sms da 140 byte fanno 137 KB. Questo significa che un megabyte di traffico SMS (un solo, misero, megabyte) ci costa circa 7,50 €. Vedere un film in streaming con questa stessa conveniente tariffa ci costerebbe più di 5000 €... Continua la lettura.
Weekly Bits: podcast che durano troppo, Final Cut, Twitter, YouTube e l’antialiasing
Questa settimana è stata lanciata la nuova – bellissima – versione di Instacast, il modo migliore per sentire e vedere i podcast. Io ne seguo pochi: ho scritto in questo post perché e ho creato un mockup per illustrare una possibile soluzione. Il post ha poi avuto un seguito interessante: ecco tutta la storia. Ma cos’altro ha catturato la mia attenzione negli ultimi giorni?
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BuyDifferent ha presentato il primo videocorso su Final Cut Pro X di Gian Guido Zurli. Fino al 15 maggio il prezzo è scontato al 50%.
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Una bella notizia: Facebook ha acquisito una startup italiana.
Weekly Bits: Chronicle, The Avengers, Ripple Training, Instagram e Samsung
Alla fine ho visto sia Chronicle che The Avengers. Sono gli opposti, ma mi sono piaciuti entrambi. A proposito di Chronicle, dopo averlo visto leggete cosa ne pensa Federico Bernocchi (non sono completamente d’accordo ma merita una lettura). Andiamo avanti.
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Why asking people what they like is sometimes a bad? Un talk di Malcolm Gladwell che fa riflettere. Parecchio. [segnalato su Twitter da Diego Petrucci]
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L’ultimo video di ThePianoGuys è alquanto spettacolare.
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È uscito il primo plugin per Final Cut Pro X di Ripple Training. Non male, anche se il prezzo è un po’ alto (49$).
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Ai Mac user consiglio di provare il player Movist al posto di VLC, che ad ogni aggiornamento sembra diventare più lento e inaffidabile.
Weekly Bits: iPad, Adobe Premiere, DropBox e 600D
Qualche appunto preso questa settimana.
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Red Giant ha presentato al NAB una nuova app per iPad per mostrare il proprio portfolio. Aharon Rabinowitz dice «Seriously, if you have ever tried to present your work on an iPad, you will wonder how you ever lived without Magic Bullet Arsenal.»
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Dopo aver letto che ne pensa Philip Bloom, mi è venuta voglia di provare Adobe Premiere Pro CS 6.
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«There are now more Final Cut Pro X installs than Final Cut Pro 7 installs.» Alcune interessanti statistiche su Final Cut Pro X riportate da Philip Hodgetts.
Weekly Bits: DaVinci, web series, Readability, Twitter, Nike+
Causa esami universitari, questa settimana non ho potuto mettere insieme un gran numero di link. Comunque ci sono diverse cose molto interessanti, spero vi piacciano. Ora vado a configurare Magic Lantern e il Technicolor CineStyle sulla mia nuova 600D, buona lettura!
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Interfaccia completamente ridisegnata per DaVinci Resolve. Un altro motivo per provarlo, anche perché ormai è a tutti gli effetti un’applicazione gratuita (almeno per il 90% degli utenti).
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Questo è un lavoro molto divertente, che farei molto volentieri.
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Guardate l’episodio pilota della webserie d’animaizone “The Gardenia Palace”, autoprodotto da ShortCut Studio, una società di Firenze che si occupa di animazione 3D.
Weekly Bits: Hollywood e Final Cut Pro X, Facebook e Instagram, Google e YouTube
Ecco il minestrone settimanale con le news che non sono finite nel blog, letture interessanti, video divertenti (niente gatti che urlano, non temete) e tanto altro. Questa edizione è particolarmente ricca, quindi vi supplico di condividerla sui social network. Buona lettura!
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Facebook ha comprato Instagram. C’è gente che ha cominciato a lamentarsi e a cancellare gli account, anche se in effetti, per noi utenti, non è cambiato assolutamente nulla. Comunque «segnate questo giorno sul calendario. Instagram, azienda di 551 giorni, è valutata 1 miliardo di Dollari. Il New York Times Co., che di anni ne ha 116, vale 976 milioni» (tweet di Dennis Berman tradotto da Diego Petrucci).
Weekly Bits: i soldi fanno la felicità, Ashton Kutcher come Steve Jobs, Instagram, Allen, Cameron
Ecco il mio roundup settimanale di… Un po’ di tutto. Vi ricordo che potete ricevere i miei post comodamente per email una volta a settimana iscrivendovi alla newsletter.
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Secondo Variety Ashton Kutcher interpreterà Steve Jobs in un biopic indipendente diretto da Joshua Michael Stern (seriously?). Le riprese dovrebbero iniziare a maggio. Questo non è il film tratto dalla biografia autorizzata scritta Walter Isaacson. Steve Wozniak è contento della scelta: The fear that many might have is that Ashton was selected because he’s ‘hot’ right now. But I feel that his selection was done in the most professional manner.
Weekly Bits: Canon 5DmkIII, Android, Training e Cloud Video Editing
Ecco finalmente il nuovo post con le segnalazioni della settimana. Vi ricordo che potete ricevere i miei articoli, compreso questo, via email iscrivendovi alla newsletter (riceverete un solo messaggio a settimana). Gli asterischi che vedete dopo alcuni link sono cliccabili, e portano alle fonti che mi hanno fatto scoprire quei contenuti. Se vuoi segnalarmi una lettura interessante, una news di particolare importanza o qualsiasi altra cosa ti venga in mente, puoi farlo su Twitter o Facebook.
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Philip Bloom ha provato la nuova Canon 5D Mark III. Gli piace. Il video che ha realizzato è bellissimo (è nella recensione, ma lo potete vedere direttamente su Vimeo).
Weekly Bits: Twixtor, Photoshop CS 6, newsletter, Sparrow e Byword
Questo è il primo di una serie di post a cadenza settimanale in cui riporto le news che ritengo rilevanti, le letture che ho trovato piacevoli o interessanti, e altro. Ci potrebbe essere un po’ di tutto, e non è rispettato (almeno per ora) un particolare ordine logico o cronologico. Quello che, in un modo o nell’altro, mi colpisce, potrebbe finire qui. Il resto lo pubblico su Twitter. È anche un modo per scrivere più regolarmente, visto che non sempre riesco a riportare le notizie in tempo reale – e comunque non è quella la mia priorità.
Per chi fosse curioso: scrivo i post per Feelmaking, compreso questo, in Mou (è possibile fare una donazione allo sviluppatore)... Continua la lettura.Supporta Feelmaking
Questo blog, il podcast Pausa Caffè e tutte le altre cose che faccio e metto a disposizione online non sono fonte di reddito. Una delle ultime trovate sono i Weekly Bits, molto apprezzati dagli amici di Twitter.
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Altre riflessioni sul ritorno del cavaliere oscuro
Torno a parlare de Il cavaliere oscuro – Il ritorno, dopo averne già scritto qui, per riportare i pareri di chi ha individuato nel film alcuni problemi, anche grossi. Ripeto che a me il film, nel complesso, è piaciuto, ma non fa male riflettere un momento sugli aspetti meno riusciti della pellicola.
Daniele Daccò scrive su Orgoglio Nerd:
.. Continua la lettura.Batman illude lo spettatore rendendo plausibili nel contesto cose come un pugno che guarisce una spina dorsale, una donna in tacchi che stende decine di rapinatori o un nerboruto giovinotto con un respiratore sulla faccia, allo stesso identico modo (per esempio) di Iron Man che rende credibile nel contesto che Stark sia in grado di costruirsi un’armatura in una grotta.