Tecnologia

L’iPhone non fa il caffè, ma quasi

Sulla questione l’iPhone-è-troppo-costoso-ma-vai-a-lavorare-c’è-crisi i miei due amici di Pausa Caffè scrivono cose interessanti.

Diego Petrucci:

Tutti sanno che l’iPhone “non fa il caffè, ma quasi”. Quanto avreste pagato dieci anni fa per un dispositivo del genere? Io dico che tutti, tutti avrebbero detto mille e passa euro. [...] Piantiamola coi moralismi, con le prese per il culo, con tutti questi discorsi che non hanno né capo né coda. C’è sicuramente chi compra un iPhone per moda o per dire “ce l’ho anche io”, ma la maggior parte lo fa perché lo trova uno strumento utile, intuitivo, e dall’immenso potenziale.

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Leggi il post di pubblicato il 2 ottobre in Pensieri, Tecnologia

Ho usato le nuove mappe di Apple e non mi sono perso

Avendo trascorso alcuni giorni in giro per Monaco in occasione dell’Oktoberfest, ho avuto occasione di provare le nuove e tanto discusse mappe di Apple. Non intendo scrivere una recensione o ripetere quanto già (ossessivamente) detto, ma voglio scrivere due parole secondo me importanti.

Prima di tutto una distinzione fondamentale ma trascurata da molti: le mappe di Apple e l’app Mappe di Apple non sono la stessa cosa. Chi scrive che le nuove mappe fanno schifo probabilmente si riferisce alle mappe vere e proprie, e non all’applicazione, ma non ha ritenuto opportuno prendersi dieci secondi e scrivere questa precisazione. Se già l’atto di scrivere qualcosa come “le nuove mappe fanno schifo” non è un bel modo di fornire un feedback, l’assenza della precisazione di cui sopra lo rende ancora più inutile… Continua la lettura.

Leggi il post di pubblicato il 2 ottobre in Pensieri, Tecnologia

» File system is just going to be an app for pros 

Steve Jobs nel 2005:

We are already seeing people using their Finder less and less and less, and eventually the file system management is just going to be an app for pros and consumers aren’t going to need to use it.

Via David Sparks

27 settembre

» My favourite story about the iPhone 

John Gruber da Charlie Rose:

My favourite story about the iPhone, and I remember from the last year, I read this thing: it was a profile in The New Yorker of Clayton Christensen – The Innovator’s Dilemma guy – and it was just as an aside and he mentioned that he got the iPhone wrong, because when it first shipped in 2007 he predicted that it would be a failure because it was so expensive, and that disruption tends to come from below, not from above. […] He realized he was completely wrong and it’s because the iPhone – and I think this is such a brilliant insight – it’s not really a phone, it’s a little mini-portable computer, and what this thing did was disrupt the portable computer industry from below only a couple hundred bucks. And now, all of a sudden, all these things people used to need – a full laptop computer running Windows or Mac OS X to do email, to read webpages, to watch videos – everybody’s doing ‘em on these things.

23 settembre

Vi presento EasyPodcast

Dopo alcune decisive settimane in cui ho fatto non poca fatica a conciliare vacanze, studio, fitness e lavoro, eccomi qui che vi scrivo, finalmente, che Easy Podcast è online.

Non voglio rivelarvi troppo in questo post perché preferisco che scopriate tutto da soli e non voglio farvi perdere tempo, ma ci tengo a dire che quello ideato da Federico Travaini e Luca Zorzi è uno dei progetti più ambiziosi di cui io abbia avuto la fortuna di far parte. Questo è il primo network italiano di podcast e farà sicuramente molta strada, anche grazie all’entusiasmo di coloro che già seguivano EasyAppleContinua la lettura.

Leggi il post di pubblicato il 19 settembre in Filmmaking, News, Tecnologia

Io non tifo Apple

Come ho più volte ripetuto in passato, quando tra amici si parla di iPhone contro Android, o Mac contro Winzoz, io la maggior parte delle volte non mi pronuncio. Proprio io, il geek, nerd o come volete. Il fanboy persino, a volte. Quando mi pronuncio, di solito è perché parlo con chi la penso come me. Ma che discorso è? starete pensando voi. In effetti sembra un ragionamento sbagliato, ma leggendo le ultime cose che ha scritto Maurizio Natali mi sono ricordato del vero motivo per cui mi tengo in disparte e non dico la mia nelle situazioni di cui sopra… Continua la lettura.

Pensieri sul nuovo iPhone

Insomma è stato presentato l’iPhone 5vi ricorda qualcosa? Ovviamente The Verge ha già fatto un hands-on. Se non avete seguito il keynote come ho fatto io (in compagnia del SaggioLive) ecco le cose che dovete sapere. Questo dispositivo non rivoluziona niente, ma è un’evoluzione che ci piace, un altro passo verso la perfezione se vogliamo sbilanciarci un po’.

La vera feature, come scrive il buon Federico Viticci, è l’esperienza d’uso; ancora una volta, non si tratta della lista di caratteristiche.

Ma alle persone piace lamentarsi a prescindere dai meriti, e troveranno sempre un modo per farlo… Continua la lettura.

Leggi il post di pubblicato il 13 settembre in Pensieri, Tecnologia

Grazie, Twitter

Proprio ora che i toni della discussione si fanno concitati, e vengono scritte cose come Twitter can suck a bag of dicks, io voglio andare un po’ controcorrente e dichiarare il mio amore per Twitter.

Lo faccio soprattutto perché così vi ritrovate in quello che dico, condividete il post e mi arrivano tante visualizzazioni.

Se è vero che, come azienda, Twitter sta facendo incazzare un po’ tutti, come servizio è ancora in piedi e le discussioni più interessanti su questo argomento stanno avvenendo proprio su, udite udite, Twitter.

Io ti voglio ringraziare, Twitter, che negli anni mi hai permesso di stringere amicizie e collaborare con persone di grande talento, entrando a far parte di una community stimolante e vibrante che mai avrei conosciuto su posti deprimenti come Facebook o nei meandri dei forum o tra i commenti dei blog… Continua la lettura.

Leggi il post di pubblicato il 9 settembre in Pensieri, Tecnologia

Pubblicità ingannevole: Nokia vs. Apple

Il Vergio (cit.) ha dimostrato come lo spot incentrato sulla stabilizzazione ottica degli ultimi terminali Nokia sia una specie di presa in giro: il video “stabilizzato” è stato in realtà girato separatamente (e comodamente) da un furgone, probabilmente con una DSLR.

Non si fa, certo, è sbagliato, ma visto che da due giorni leggo di questa faccenda e mi sembra che la gente l’abbia presa proprio male, volevo lanciare una piccola polemica: non fanno tutti così, da sempre?

Pensate ad Apple. Quando presentarono l’iPhone 4, con il suo magnifico Retina Display, nel video introduttivo c’era una lunga zoomata del nuovo schermo, e il testo era incredibilmente nitido anche a un livello di zoom eccessivo… Continua la lettura.

Leggi il post di pubblicato il 6 settembre in Pensieri, Tecnologia

Appunti sul Notification Center

Ormai abbiamo tutti aggiornato a Mountain Lion e siamo contenti; il Mac funziona meglio, ci sono nuove app e ci sono nuove funzioni. E poi c’è il Notification Center, che è l’unica cosa che mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca. Perché se nei video dimostrativi, negli screenshot e nelle chiacchiere dei blogger mi era sembrata una nuova feature senza difetti o controindicazioni, dopo qualche settimana d’uso mi sembra che non sia proprio così.

Ci sono alcuni motivi per cui dico questo. Partiamo dal più banale: è una distrazione. Come scrive Chris Bowler, infatti, iOS è una piattaforma destinata essenzialmente al consumo di contenuti (soprattutto su iPhone) e che comunque prevede certi tipi di interruzioni inevitabili del lavoro – pensate agli sms o alle telefonate – mentre su OS X la situazione è ben diversa… Continua la lettura.

Leggi il post di pubblicato il 23 agosto in Tecnologia

Il futuro dei file

Il Mac si sta evolvendo, come ogni altra cosa, e sta cambiando in meglio ma anche in peggio, a seconda dei punti di vista. In meglio perché la strada della semplificazione è sempre un’ottima strada da imboccare, e questo lo suggerisce piuttosto chiaramente il successo senza precedenti di iOS. In peggio perché l’ultra-semplificazione dà per scontato che gli utenti siano stupidi. E se è vero che la grande maggioranza degli utenti, in effetti, ha bisogno di avere meno scelta e di avere davanti un computer facile da usare – dove ogni click è quasi scontato – c’è una parte degli utenti che non la pensa così… Continua la lettura.

Ci si può affezionare a un’app?

Ci si può affezionare a un’app? Anche se la parola affezionare può sembrare fuori luogo, sembrerebbe proprio di sì. Basta sondare quello che sta succedendo ora che è avvenuto l’ultimo grande, clamoroso, acquisto da parte di una compagnia importante di un app indipendente. Infatti lo sviluppatore e blogger Dominique Leca ha annunciato che il team di Sparrow va a lavorare a Google. Buon per loro.

Il comunicato stampa, per Paul Haddad, sarebbe dovuto essere così:

Someone offered us a ton of money and we’d be idiots to say no. Sorry (but not really).

Ma non possiamo lamentarci. Leca scrive:

We’re joining the Gmail team to accomplish a bigger vision.

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Leggi il post di pubblicato il 21 luglio in Pensieri, Tecnologia

Quanti fotogrammi al secondo sono “abbastanza”?

Ultimamente si è parlato di film a 48p. Prima in Perché Lo Hobbit potrebbe sembrarti una fiction italiana, poi in Vuoi vedere il mio film in 2D, 3D o IMAX 3D? A 24p o 48p? Con o senza zucchero?, ho espresso alcune perplessità su questa nuova modalità di fruizione (non solo mie) ma voglio tornare un attimo sull’argomento semplicemente per segnalare una pagina in cui la questione dei fotogrammi al secondo viene spiegata in modo chiaro e soprattutto empirico, offrendo alcune informazioni e osservazioni fondamentali.

Allora quanti fotogrammi al secondo sono “abbastanza”? Non lo so, nessuno è ancora riuscito a capirlo.

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Leggi il post di pubblicato il 15 luglio in Filmmaking, Tecnologia

Risposte e chiarimenti su “Perché (non) ti sconsiglio di comprare un Mac”

Ieri ho pubblicato il post Perché (non) ti sconsiglio di comprare un Mac in risposta al discutibile articolo di pinperepette su Apple Mobile. In conclusione ho scritto:

Questo articolo [quello di pinperepette] vuole parlare a tutti, e tutti hanno esigenze diverse, quindi in effetti questo articolo non ha molto senso. Non avrei sprecato tempo a commentarlo se non fosse stato molto interessante, ma mi meraviglio che in un post che sconsiglia di comprare qualcosa a migliaia di lettori (tra quelli di Apple Mobile e quelli dell’autore) non sia chiaro il target, non si parli di costi (il prezzo conta molto nella scelta di un sistema/software/computer), non si parli di esperienza d’uso.

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Leggi il post di pubblicato il 8 luglio in Pensieri, Tecnologia

Perché (non) ti sconsiglio di comprare un Mac

L’articolo Perché ti sconsiglio di comprare un Mac di Pinperepette sta facendo discutere su Twitter e non solo. Evidentemente chi l’ha scritto (lo seguo su Twitter) sa di cosa parla. Il post si rivolge a tutti (quindi a nessuno, tornerò più avanti su questo punto) ma evidentemente va bene così. Nel post ci sono delle vere e proprie perle, come:

I programmi che ci sono per Mac, ci sono anche per Windows, mentre il contrario no.

Really? Segue la frase:

Non è assolutamente vero che Lion è un OS stabile.

Beh, magari è così visto che sembra un’opinione comune, ma io uso Lion dove faccio girare decine di applicazioni insieme, faccio montaggi video, grafica, elaborazione file RAW, webdesign ecc… Continua la lettura.

Leggi il post di pubblicato il 7 luglio in Pensieri, Tecnologia

Responses to “The missing standard for todo apps”

A few days ago I wrote about a problem. There’s not standard for todo apps, they just can’t talk to each other.

Now, there’s a weird thing that I can’t explain to myself. There are tons of gorgeous todo apps out there. Every ones in a while some indie developer or some important software house release a new “todo app” with great features. The experimentation on UI in this kind of apps is mind-blowing. The problem is: there’s still no standard. These apps don’t know how to import and export data to share it. When you want to try a new one, you have to start from scratch.

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The missing standard for todo apps

In the video-editing field XML is used as a standard to move projects from one software to another. This is an important feature that allows us to switch application and even operating system in an easy way while we’re working on a project. Some information is lost in the process, but most of the times the transition is possible and hassle-free. This kind of behavior is so important that when a company like Apple delivers an editing platform that doesn’t support the XML import/export standard (think about the initial release of Final Cut Pro X) people start to legitimately criticize it and move to other solutions… Continua la lettura.

Snaturando Twitter

Prima di parlare di quello che sta succedendo a Twitter, voglio farvi leggere alcune righe di Editoria alla TED. Spunti di riflessione:

TED vende biglietti per eventi fisici e ne sostiene il valore diffondendo i suoi contenuti gratuitamente. Vince gratificando i membri paganti che sono certi di assistere sempre a eventi di grande valore. E in effetti TED riesce a generare questo effetto: i partecipanti appaiono davvero intensamente coinvolti nell’evento, come del resto gli speaker e gli organizzatori.

Insomma, TED funziona bene. Mentre i giornali, per esempio, funzionano sempre peggio. Infatti:

È chiaro che per i giornali la strada è quella di ritrovare una modalità per offrire contenuti di alto valore e alta qualità, per i quali le persone siano disposte a pagare.

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Leggi il post di pubblicato il 30 giugno in Pensieri, Tecnologia

«It was loved, and Apple killed it»

In Someone is Coming to Eat You Michael Lopp racconta di come l’iPod Mini fu ucciso da Apple al Music Special Event nel 2005 apparentemente senza ragione, visto che era il leader del mercato in quel momento, «one of the most popular consumer electronic devices of the time». Suggerisce quindi che quel fatto indicava una chiara strategia che avrebbe caratterizzato Apple negli anni a venire.

Why kill a best-selling product? I think the reason, and, more importantly, an emerging Apple strategy, was announced as part of the keynote. Steve spent multiple slides showing off the Mini’s competition, and, not surprisingly, it looked a lot like the Mini.

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Leggi il post di pubblicato il 29 giugno in Pensieri, Tecnologia

» Seeing Beyond the Human Eye 

«Science can be beautiful, art can be scientific.»

Potete seguire la fantastica serie PBS Off Book su Twitter.

29 giugno