Film

Gravity, un film ambientato nello Spazio (interiore)

Gravity è Cinema. È un film che ti fa commuovere guardando la Terra, come quando nell’inquadratura di un quarto d’ora che apre il film, la camera passa dal macroscopico, la Terra appunto, al microscopico, un bullone che vola via.

David Edelstein:

The first shot of Gravity is very, very long and entirely sinuous. We see a slice of the Earth and then a dot that turns out to be a shuttle moving toward us, faster than we anticipate, with three figures attached—two working on the craft, one floating free. Of course it wasn’t done in real time—it’s computerized—but it’s still one (count it) shot that goes from macro (the planet) to almost micro (a dislodged bolt floating into the camera).

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Leggi il post di pubblicato il 7 ottobre in Best of Feelmaking, Film

Everything Wrong With Elysium

Leggo su Twitter che Elysium, di Neill Blokmkpptkmnmamp, è un film che merita, ed in effetti è più che godibile e appassionante.

Ahimè, non ho potuto fare a meno di notare, durante la visione, alcune cose che proprio non mi hanno convinto. Stimolato quindi da questi problemi e anche dalla voglia di resuscitare questo blog, ecco un elenco di cose sbagliate, sgradevoli o che-non-sono-proprio-errori-ma-li-metto-comunque-per-fare-numero. Cominciamo (ci sono gli spoiler, ma che ve lo dico a fare):

  • A Blomkamp piace far esplodere le persone, spero solo nei film, e bisogna cercare il suo nome su Google prima di scriverlo.
  • Il design dei robot è decisamente anacronistico.
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Leggi il post di pubblicato il 30 agosto in Best of Feelmaking, Film

Educazione Siberiana

Che la storia di Educazione Siberiana di Gabriele Salvatores non sia così vera come il romanzo ‘autobiografico’ di Lilin Nicolai vuole far credere sembra assodato. Io questo non lo sapevo mentre entravo in sala con uno zaino pieno di aspettative e gli occhi ancora confortati dal trailer e dalla locandina, quindi non partivo con un pregiudizio negativo, anzi. Ma non è la storia il problema di questo film. I problemi sono altri. Certamente non mi ha aiutato il fatto che mi aspettassi una specie di La promessa dell’assassino, visto che questo film è l’esatto opposto. Vi invito a non prendere questi pensieri disordinati troppo seriamente, non sono un critico cinematografico ma solamente uno spettatore deluso… Continua la lettura.

Leggi il post di pubblicato il 2 marzo in Film, Pensieri

Cinema vs. Serie TV

Questo pezzo di Anna Momigliano su Rivista Studio offre interessanti spunti di riflessione sull’importanza della trama sul grande schermo come sul piccolo. Ho qualche problema con queste osservazioni:

Fare un film bello e senza trama si può, ma provate voi a fare una serie televisiva senza trama [...] le serie vere, come Big Love, Mad Men o i Soprano [...] traggono la loro forza principale dall’arco narrativo.

Non mi sembra affatto che una serie come Mad Men tragga forza dall’arco narrativo, e per capirlo basta fare il confronto con la serie “parallela” (come trasmissione) Breaking Bad. La prima,
più che altro, è un esempio di come la serialità televisiva permetta, attraverso la sua estensione, di elaborare i personaggi e le relazioni tra di essi come 2 o 3 ore di cinema non possono sperare di fare… Continua la lettura.

Leggi il post di pubblicato il 30 gennaio in Film, Pensieri, Television

» Django Unchained 

Federico Bernocchi su Django Unchained:

Per questo motivo ci si sente fortunati, oggi, gennaio 2013, ad avere qualcuno come [Tarantino] che realizza film. Perché per lui e pochi altri registi in attività ancora sentiamo quell’ansia e quella “voglia matta” ogni volta che ci dirigiamo verso un cinema per poter ammirare il suo genio. Perché, come ha scritto l’amico Matteo Bordone nel suo post subito dopo la visione del film: «Il clima, quando si spengono le luci, è quasi quello che precede un concerto».

Esattamente la sensazione che ho avuto pochi attimi prima che iniziasse la proiezione, ovviamente in lingua originale. Decine di persone che zittivano la sala, sorridendo, facendo Sssh con la bocca, un clima di esaltazione generale, grandi aspettative, empatia, sussurri pieni di eccitazione. È il cinematic event propriamente detto, un’esperienza che si può vivere solamente nella sala cinematografica e che dà speranza per il futuro.1


  1. Forse non c’è bisogno che un film sia 2K stereo 3D HFR IMAX dolby surround cacca popò pipì per portare la gente in sala e farla divertire.

19 gennaio

Skyfall e la morte apparente

La morte apparente è un particolare fenomeno esistente in biologia «caratterizzato da perdita della coscienza e della sensibilità, impossibilità di percepire il battito cardiaco e i movimenti respiratori, assenza dei riflessi»1. Anche nella costruzione delle storie esiste un espediente narrativo fondamentale che ha lo stesso nome e più o meno le stesse caratteristiche: il protagonista, durante l’inevitabile confronto con la morte – che in realtà è fondamentalmente un generico confronto con l’altro da sé – sembra morire per poi tornare in azione. Nel cinema espedienti come questo sono particolarmente evidenti soprattutto da quando le strutture soggiacenti alle narrazioni sono state elaborate sistematicamente da Christopher Vogler ne Il Viaggio dell’Eroe (che rielabora il lavoro di Joseph Campbell)… Continua la lettura.

Leggi il post di pubblicato il 12 novembre in Film, Pensieri

Questa non è una recensione di Prometheus

Io non scrivo recensioni per vari motivi. Per esempio sono smemorato, quindi sarei estremamente vago. Altra cosa: non sono il tipo che si mette a scrivere la trama, il cast, e le considerazioni canoniche ecc. Io scrivo le cose un po’ così come mi vengono in mente, e non saprei fare altrimenti. Nonostante questo, penso che non farebbe male a questo blog se di tanto in tanto dicessi la mia su qualche film. Per esempio, Prometheus. Ah, ci sono gli spoiler, ma niente di eccessivo.

Per me il problema fondamentale è stato questo: ogni volta che qualcuno apriva la bocca per parlare mi partiva un facepalmContinua la lettura.

Leggi il post di pubblicato il 20 settembre in Film, Pensieri