Post di Fabrizio Rinaldi

» Will we ever run out of new music? 

Michael Stevens di Vsauce si chiede se prima o poi finirà la musica perché non ci saranno più nuove melodie da comporre.

22 novembre

» “Learning to make films is very easy” 

via Big Quote

20 novembre

Twitter rimane lo spauracchio di tutti i mezzi di comunicazione, il più spaventoso media, pronto all’imperituro ricordo in caso di gaffe.

Davide Coppo

» Un uomo che stira una camicia 

Shawn Blanc ha linkato un video in cui un uomo stira una camicia.

I can’t say what it is about this ironing video that I love so much, but it’s just awesome.

Il video, o meglio il rituale che viene mostrato, ha qualcosa di veramente speciale. Il commento con più voti è questo:

The deepest, most profound sense of comfort in the world comes from seeing order being created where there was none. Either through the miracles of nature or the miracles of man, watching something as simple as a wrinkled shirt getting ironed reminds us that it isn’t just chaos out there.

Non avrei saputo esprimermi meglio.

18 novembre

» Non concentrarti troppo 

Stephanie Pappas scrive su Live Science:

“If an athlete starts paying attention to what they’re doing, how
they’re going to move their body to catch a ball, they’ll clutch and they won’t do it” said study researcher Allen Braun [...] Freestyle rappers may face a similar challenge when making up rhymes, Braun told LiveScience. “You have to suspend that kind of attention,” he said.

Yo.

via Curious Rat

18 novembre

Quando lo smartphone saprà come sto

Di tanto in tanto mi capita di pensare al futuro, e credo che faccia molto bene pensarci. Capita di pensare ad un futuro utopico, ma capita anche di immaginarne uno distopico. Certe volte, invece, penso a un futuro che non è né utopico, né distopico. È inevitabile, e in quanto tale non lo giudico, semplicemente lo aspetto.

Quello a cui ho pensato in questi giorni, ma che già tempo fa stuzzicò il mio interesse e la mia immaginazione, è quel futuro in cui i dispositivi di cui oggi vogliamo liberarci perché sono invadenti (qualcuno ha detto iPhone?) potranno comunicare con il nostro corpo… Continua la lettura.

Leggi il post di pubblicato il 15 novembre in Pensieri, Tecnologia

Non disturbare

Una feature che vorrei e che, almeno per me, farebbe la differenza in iOS e OS X è riassumibile in questa frase: ogni volta che apro l’app x, attiva la modalità Non disturbare.

Io sceglierei immediatamente iA Writer per ovvi motivi, ma per essere più specifico la ragione è questa: spesso apro l’app in preda all’ispirazione e mi ritrovo, durante la scrittura di quel flusso incontrollato di parole che non dovrebbe essere interrotto, ad essere distratto dai suoni e dai banner di notifiche di email, tweet, promemoria e tutto il resto.

Il meccanismo funzionerebbe come un’istruzione condizionale («se sto utilizzando x non disturbarmi») e la prima volta potrebbe essere attivato tramite Siri… Continua la lettura.

Leggi il post di pubblicato il 15 novembre in Tecnologia

Un ‘trucchetto’ per essere felici

Ogni tanto torno su Quora – uno Yahoo! Answers sosfisticato, più o meno, o come suggerisce Wikipedia una rete sociale dedicata all’informazione – e trovo le cose più assurde, intelligenti e thought-provoking. Qualcuno ultimamente ha scritto un ‘trucchetto’ molto semplice che chiunque può utilizzare per vivere serenamente e felicemente:

Grab a notepad (or your phone), and write down everything that’s going well for you. This can include your health, job, friends, family, etc. Keep this list easily accessible at all times, and make sure to read it over at least 3 times a day, once when you wake up, once before you go to bed, and once in between.

.. Continua la lettura.

Leggi il post di pubblicato il 14 novembre in Pensieri

» Un’indagine sul consumo di serie TV in Italia 

Un’indagine qualitativa per studiare il consumo di serie TV in Italia: i dati sono stati raccolti online tra il 26 marzo e il 31 luglio 2012. Hanno partecipato 1400 persone in tutta Italia. Il progetto non ha obiettivi scientifici: è un modo per mettere in evidenza un fenomeno attuale, per quanto ancora marginale.

Anche se per qualcuno1 il campione di riferimento è costituito in gran parte da appassionati, a mio avviso i risultati del progetto di Francesco Vitale sono davvero interessanti e illustrano molto bene la situazione attuale.


  1. È nata una discussione tra i commenti di LegaNerd.

13 novembre

People aren’t mean, they’re just polite liars.

Alicia Florrick

» Fatevi una risata 

Gaetano Narducci – avete capito che dovete seguirlo? – ha usato l’ultimo video di Frank Matano “Scorregge sulla gente” come pretesto per spiegare perché non ci sia niente di male nel ridere di un tizio che… Avete capito.

Se rido di Matano delego a lui il compito di petare sugli anziani, mi faccio una risata e non comincio a molestare nessuno. Fatevi una risata.

Dopo la lettura del suo post dovete assolutamente guardare Louis C.K. mentre spiega a Jon Stewart come mai i peti fanno ridere.

13 novembre

» ‘A film poster about my life’ 

Via The Curious Brain | source

13 novembre

Markdown e Fountain: come e perché scrivere in plain text

Il Markdown è una sintassi ideata da John Gruber che, in parole povere, permette di formattare il testo lasciando che rimanga solo testo. I motivi per imparare questa sintassi sono tanti e qualcuno molto sinteticamente ha detto che «è un modo per scrivere file di solo testo e convertirlo facilmente in altri formati». Questo stesso post è formattato in Markdown; nell’immagine qui sotto potete vedere a sinistra il testo a cui ho lavorato e a destra la formattazione elaborata in modo completamente automatico da un’applicazione che supporta il Markdown – in questo caso Mou.

La comodità, come ho accennato sopra, sta anche nel fatto che le applicazioni che sono in grado i leggere questa sintassi si occupano di tradurla automaticamente in HTML (blogger, avete capito quant’è comodo?)… Continua la lettura.

Leggi il post di pubblicato il 12 novembre in Tutorials & Tips

Skyfall e la morte apparente

La morte apparente è un particolare fenomeno esistente in biologia «caratterizzato da perdita della coscienza e della sensibilità, impossibilità di percepire il battito cardiaco e i movimenti respiratori, assenza dei riflessi»1. Anche nella costruzione delle storie esiste un espediente narrativo fondamentale che ha lo stesso nome e più o meno le stesse caratteristiche: il protagonista, durante l’inevitabile confronto con la morte – che in realtà è fondamentalmente un generico confronto con l’altro da sé – sembra morire per poi tornare in azione. Nel cinema espedienti come questo sono particolarmente evidenti soprattutto da quando le strutture soggiacenti alle narrazioni sono state elaborate sistematicamente da Christopher Vogler ne Il Viaggio dell’Eroe (che rielabora il lavoro di Joseph Campbell)… Continua la lettura.

Leggi il post di pubblicato il 12 novembre in Film, Pensieri

» Good things come to those who work hard 

Good things come to those who work hard

via Alex Girón

12 novembre

» Se non hai niente da dire, non farmi perdere tempo 

Gaetano Narducci su Youtuber$:

Il grosso limite di Youtuber$ non è la ricca presenza di volti noti della televisione – presenza che spaventa il fruitore medio per la sensazione che il prodotto non provenga dal network [...] il grosso limite di Youtuber$ è un lavoro di sceneggiatura frettoloso e banale, che dà in pasto al pubblico personaggi monodimensionali, maschere impoetiche intrappolate in una trama povera e stentata.

A quanto spiegato perfettamente da Gaetano1 nel suo post, che vi invito a leggere per intero, aggiungo solo un piccolo commento: ho questa idea che prodotti mediali come possono essere le web series (ma anche i cortometreggi o semplicemente ‘i video’) siano destinati a fallire se al cuore del loro concepimento non c’è l’intenzione di raccontare una storia, e nemmeno quella di raccontare genericamente qualcosa che valga la pena raccontare.

Il regista Dan Attias, che ho avuto la fortuna di incontrare, sostiene che bisogna sempre porsi una domanda, ovvero «what’s the story really about?» La risposta a questa domanda, quando vedo molti cortometraggi e web-series e persino serie con grandi produzioni alle spalle, mi sembra essere «absolutely nothing».

In una frase: se non hai niente da dire, non farmi perdere tempo.2


  1. Del quale ho già segnalato su Twitter un post su T-Dog – il personaggio che emerge per grigiume in The Walking Dead, per usare le sue parole. È un amico e potete seguirlo su Twitter.

  2. È per questo che mi è capitato di smettere di vedere serie che inizialmente mi avevano appassionato. Un esempio è Misfits, che quando non ha avuto più niente da raccontare ha raggiunto livelli estremi di banalità, ripetitività e ovvietà.

11 novembre

» I suoni dello schianto aereo in ‘Flight’ 

Il sound design è un’arte molto affascinante. Si dice che un film ‘prenda vita’ nel montaggio, ma se con questo si intende che il suo cuore comincia a battere, è il sound design a farlo respirare. In questo video spiegano come sono stati realizzati i suoni dello schianto dell’aereo in Flight di Robert Zemeckis. C’è di mezzo la solita Skywalker Sound ovviamente.

10 novembre

» Pausa Caffè #8: Chiacchierando di design con Gordon Irving 

L’ottava puntata del podcast che conduco con Diego e Federico è online. Abbiamo intervistato il nostro primo ospite, lo user interface designer freelance Gordon Irving, quindi potete immaginare di quante cose interessantissime abbiamo parlato. Se vi piace mettete le stelline su iTunes, mi raccomando.

10 novembre

Weekly Bits 3.0

Pochi giorni fa ho lanciato Feelmaking 3.0 che – a parte qualche piccola critica, per esempio per l’assenza dei commenti – ha ricevuto ottimi riscontri. Le mie grandi soddisfazioni sono due: ormai ho trovato la mia voce (scrivo come parlo) e c’è un bel gruppo di persone che mi segue regolarmente.

I Weekly Bits – ovvero le collezioni settimanali di cose interessanti che trovo in rete – hanno svolto un ruolo fondamentale in questo processo di fidelizzazione e continuerò a pubblicarli regolarmente in futuro; ormai sono parte integrante del blog.

Alle persone che apprezzano questi contenuti e trovano interessanti i miei pensieri, oltre che le mie attività parallele al blog come il podcast, chiedo di valutare la possibilità di supportare tutto questo tramite un piccolissimo pagamento trimestrale… Continua la lettura.

Leggi il post di pubblicato il 9 novembre in News

Guardare fuori dal finestrino

Stephen Hackett segnala un’intervista allo scrittore Robin Sloan in cui quest’ultimo scrive che l’iPhone è diventato per lui una compulsione tossica. Spiega quindi che tale dispositivo «ha completato la sua invasione nello spazio interstiziale – ovvero tutti quei minuti che passo sul treno e che prima costituivano un terreno fertile per i sogni ad occhi aperti e l’immaginazione.» Racconta allora di aver annullato il suo contratto telefonico per passare ad un dispositivo low-cost della Nokia. È così che nei mesi seguenti «la liberazione dello spazio interstiziale» l’autore ha ripreso a sognare ad occhi aperti e appuntarsi idee per le sue storie… Continua la lettura.

Leggi il post di pubblicato il 9 novembre in Pensieri, Tecnologia