Post di Fabrizio Rinaldi
» L’universo in un guscio di noce (video) ∞
Il fisico Michio Kaku parla dell’importanza della fisica (ovviamente), di antiche superstizioni, di tecnologia e del nostro futuro nel meraviglioso video The Universe in a Nutshell per Big Think.
Il video dura 42 minuti, ma sono 42 minuti che scorrono benissimo grazie anche al montaggio e alle animazioni, quindi preparate del buon caffè (o tè) e guardatelo.
» Ascoltare davvero ∞
«Fight the urge to speak without listening.»
Nell’articolo intitolato You Are Boring per il quarto numero di The Magazine, Scott Simpson descrive le conversazioni che troppo spesso intratteniamo con le persone:
Stranger #1: Thing about my life.
Stranger #2: Thing about my life that is somewhat related to what you just said.
Stranger #1: Thing about my life that is somewhat related to what you just said.
Stranger #2: Thing about my life…
La verità è che avere una conversazione del genere è facile; spesso a una cosa raccontata da un amico riusciamo a rispondere solamente che «è successa una cosa del genere anche a me, ti spiego…»
L’invito di Simpson ad «ascoltare davvero» va preso molto seriamente.
» Giudicare il proprio lavoro ∞
It seems impossible to see the final product without the embedded knowledge of all of the processes that it took to get there. [...] Your audience, users, customers [...] they only know what they saw. What you gave them, in it’s presented (final?) version.
Ognuno di noi, prima o poi, realizza qualcosa – un articolo, una sceneggiatura, un quadro, una composizione musicale – e non riesce, alla fine del lavoro, a riconoscerne il valore reale. Siamo, infatti, i peggiori critici di noi stessi e almeno in parte questo ‘problema’ è dovuto al fatto che non riusciamo ad osservare la nostra opera senza avere in mente il processo che ha portato alla sua realizzazione.
La prossima volta, prima di pensare che il vostro ultimo post, video o qualunque altra cosa faccia schifo, provate a guardarlo con gli occhi di chi non conosce il lavoro che c’è dietro.
» ’19 Things To Stop Doing In Your 20s’ ∞
Stop being afraid.
Holden Desalles scrive su Thought Catalog 19 cose che bisognerebbe smettere di fare a vent’anni (ma anche prima, volendo).
Facebook Messenger per Mac a 4,99$
L’interfaccia web dei Messaggi di Facebook è molto pratica, specialmente dopo l’ultimo aggiornamento. Facciamola diventare un’app per Mac.
Prima di tutto installate Fluid, che serve a far diventare siti web delle vere e proprie applicazioni per Mac – Maurizio Natali ne ha parlato su Saggiamente.
Lanciate Fluid e nella finestra che si aprirà automaticamente digitate questo indirizzo:
https://www.facebook.com/messages
Potete usare questa icona, conviene selezionarla già in questa fase. Ecco che aspetto dovrebbe avere la finestra:
Cliccate Create.
Adesso visitate questa pagina e acquistate la licenza per usare le funzioni aggiuntive di Fluid cliccando Purchase, quindi seguite le indicazioni che vi arriveranno via email per attivare la licenza… Continua la lettura.
Weekly Bits #31
A parte forse iTunes 11, non c’è niente che valga la pena di articolare in una premessa (più o meno, in realtà oggi sono particolarmente pigro) quindi vi lascio direttamente ai link e a tutto il resto.
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100 film di fantascienza (più o meno) in poco più di 6 minuti.
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Ora ci sono le playlist su TED (collections for curious minds).
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Nonostante diversi problemi e cose che non mi convincono, questo concept di Apple TV è notevole.
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Instacast 3 si avvicina, e vengono fuori nuovi dettagli.
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Da questo pagina potete provare Windows Phone.
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Gli autori di iA Writer, il mio text editor per Mac preferito, hanno scritto una guida all’utilizzo del software.
» Gli effetti speciali di Skyfall ∞
«It was a real hybrid approach to the visual effects.»
Steve Begg, Visual Effects Supervisor della pellicola di Sam Mendes, spiega dettagliatamente come sono state realizzate molte delle 1300 inquadrature di Skyfall che hanno richiesto effetti speciali.
Si parla anche della morte apparente di Bond.
Il metodo di studio
Come accennai su Twitter, stamattina è arrivato il momento di scrivere un articolo sul metodo di studio che mi ha aiutato, ultimamente, ad ottenere negli esami universitari il massimo risultato con il minimo sforzo. E non è forse questo un buon principio guida per la vita in generale? Direi di sì. Ma cosa voglio dire con minimo sforzo? Intendo dire che non mi sono ammazzato di studio; che non avevo il sangue che pulsava negli occhi prima dell’ultimo, difficile, esame orale[1]; che durante il giorno, prima di tale esame, davo ampio spazio alle distrazioni.
Prima di tutto descriverò la tecnica che si è rivelata decisiva e che ha fatto la differenza, quindi accennerò ad altre che si sono rivelate altrettanto utili… Continua la lettura.
∞This is what design is. Design is culture, it’s understanding how people communicate, it’s understanding content, it’s all of it. It’s process, it’s research.
» Visual obviousness ∞
Perché iOS funziona così bene per tutti? John Gruber scrive:
iOS enforces a visual obviousness that makes computing better for nearly everyone. If you do something, the result will be shown to you, front and center.
Ecco perché.
Lost: uno sguardo ravvicinato alla genesi della serie
«We have a week to basically cook the most ambitious, expensive television show ever.»
In un esclusivo estratto da The Revolution Was Televised, Alan Sepinwall ci racconta le origini di una serie che non ha bisogno di presentazioni. L’intero frammento è molto interessante in quanto, oltre a descrivere la genesi dello show, ci fa riflettere sulle responsabilità dei suoi autori (in particolare Lindelof) e la pressione a cui erano sottoposti.
Nearly every creative decision at the start of the show was made under the assumption that it would never succeed.
Lloyd Braun, chairman di ABC Entertainment, ebbe l’illuminazione in vacanza con la famiglia alle Hawaii… Continua la lettura.
» Innovazione disruptiva ∞
Una innovazione disruptiva [...] non è soltanto un miglioramento ad un prodotto già esistente, ma qualcosa che va ad affrontare un nuovo mercato (un nuovo compito-da-svolgere) ed ha come punti di forza caratteristiche precedentemente poco considerate. Il prodotto che ne viene fuori è spesso incompleto e poco potente se analizzato tramite il vecchio paradigma, ma sufficientemente buono (good enough) per soddisfare le nuove esigenze.
Se non avevate mai letto la parola ‘disruptiva’ avete un motivo in più per leggere il post.
» Algoritmi fuori controllo ∞
In un TED Talk pubblicato sul canale TED Ed – che vi consiglio caldamente di seguire – Kevin Slavin spiega come gli algoritmi stiano cambiando il mondo e soprattutto come stiano sfuggendo al nostro controllo, diventando imprevedibili e pericolosi.
Slavin warns that we are writing code we can’t understand with implications we can’t control.
Dovete proprio vederlo: spiega anche perché i prezzi di Amazon oscillano senza apparente spiegazione.
» Storia della scritta ‘Hollywood’ ∞
Quella scritta che tutti conosciamo non è sempre stata così come la conosciamo.
» Argo ∞
Quella di Argo è una delle meno verosimili e più folli tra le storie vere portate sullo schermo. Ma quello che Affleck riesce a fare con la vicenda va davvero oltre ogni aspettativa: costruito con impagabile compattezza e grande senso dello spettacolo, e con una maturità che sembra uscita da una Hollywood “civile” che non esiste più o quasi, Argo ha il raro dono dell’immediatezza [...] ed è un film che lavora instancabilmente sul ritmo del racconto, esercitando una poderosa morsa narrativa sullo spettatore.
Vero, l’ex belloccio d’America ci sa fare.
» Typography matters ∞
Avete presente quelli che hanno un blog e passano più tempo a cambiare font che a scrivere? Tipo il sottoscritto, per intenderci. Bene, sembra che scegliere il font giusto possa avere alcune conseguenze significative nell’esperienza di lettura.
First, good typography has a clear impact on the mood of the reader. People who are reading a well typeset page are more engaged in the experience and find that time flies by faster. Second, research has shown that positive mood improves creative problem solving, and since typography can be used to influence mood, it is possible that good typography also has direct effect on our productivity, at least in the sphere of certain creative tasks.
Quindi, per favore, armatevi di TypeKit o Google Fonts e sistemate i vostri blog. Inoltre, senza alcun fondamento scientifico, scommetto che anche scrivere utilizzando font belli e leggibili potrebbe rendere l’esperienza di scrittura più appagante e scorrevole.
Weekly Bits: Geeky Gifts
Natale si avvicina e non sapete cosa regalare agli amici nerd? Prima di tutto c’è la Holiday Gift Guide di The Verge. Mi piace anche il catalogo natalizio di Tools and Toys. Infine c’è sempre The Wirecutter, una fantastica lista di tutti i migliori gadget tecnologici disponibili al momento. Inoltre, visto che il 25 è il mio compleanno, siete liberi di scegliere un prodotto da una delle raccolte di cui sopra e spedirmelo. Grazie. Vi lascio ai link adesso.
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TL;DR è un nuovo sito che sintetizza le news per farcele leggere ‘al volo’. «The news articles are too lengthy.
Se non è perfetto fa schifo
Mi è capitato di riflettere in passato sul modo in cui un medium come Twitter alimenta la polarizzazione dei giudizi eliminando tutte le sfumature intermedie. La conseguenza tanto estrema quanto frequente è che la discussione finisca – se ha avuto modo di iniziare, si intende – con un asettico «c’è il tasto defollow». È deprimente. Anche quando non si arriva a tanto, la scarsità dei caratteri a disposizione e anche il modo in cui ci rapportiamo a questi strumenti per comunicare, rischia sempre di far sì che si finisca per dire bianco o nero, dimenticandosi della scala di grigi che giace dimenticata nel mezzo… Continua la lettura.