Post di Fabrizio Rinaldi
Everything Wrong With Elysium
Leggo su Twitter che Elysium, di Neill Blokmkpptkmnmamp, è un film che merita, ed in effetti è più che godibile e appassionante.
Ahimè, non ho potuto fare a meno di notare, durante la visione, alcune cose che proprio non mi hanno convinto. Stimolato quindi da questi problemi e anche dalla voglia di resuscitare questo blog, ecco un elenco di cose sbagliate, sgradevoli o che-non-sono-proprio-errori-ma-li-metto-comunque-per-fare-numero. Cominciamo (ci sono gli spoiler, ma che ve lo dico a fare):
- A Blomkamp piace far esplodere le persone, spero solo nei film, e bisogna cercare il suo nome su Google prima di scriverlo.
- Il design dei robot è decisamente anacronistico.
Perché Encounter avrà successo
L’ultimo aggiornamento della mia campagna di crowdfunding:
Buongiorno contributori! La campagna avanza lentamente, ma avanza. Voglio spiegarvi perché avrà successo.
Raggiungerà l’obiettivo perché crediamo in un Cinema Indipendente senza compromessi, sostenuto dalle persone in un momento in cui nessun produttore penserebbe mai di finanziare un film di questo genere, in questo Paese.
Ma dipende tutto da voi. Noi ci mettiamo la passione, la serietà, il talento, la dedizione, l’ispirazione, il sudore, la voglia di fare. Voi ci mettete nelle condizioni di fare tutto questo, perché volete guardare avanti, oltre il cinismo e la mediocrità.
Nella vita spesso mi sono guardato intorno scoprendo talenti sopiti, potenziali inespressi, progetti interessanti che potevano nascere ma non hanno avuto il supporto necessario, persone in gamba ma senza una visione, una coordinazione, un obiettivo chiaro.
Scrivere su Medium
Non vi spiegherò cos’è Medium perché, tra gli altri, l’hanno già fatto molto bene Teehan e Lax in The making of Medium.com. Mi limito a dire ai più pigri che si tratta di una piattaforma di publishing che, per ora, è possibile utilizzare solamente su invito. Comunque, due parole sull’esperienza di scrittura, dopo essere stato inspiegabilmente invitato a scrivere sulla piattaforma e aver pubblicato il mio primo post Letter from a dead nerd, le voglio dire.
La differenza che salta subito all’occhio è la mancanza di una netta distinzione tra modalità di scrittura e lettura. È come quando si utilizza una vecchia macchina per scrivere, e le parole che prendono forma sul foglio di carta si mostrano già nella loro forma ‘compiuta’… Continua la lettura.
Io, Bologna dipendente: la genesi di un mockumentary di 60 secondi
Voglio condividere con voi la genesi del video “Non potrete più farne a meno” – o come l’ha chiamato Repubblica, “Io, Bologna dipendente” – e alcune riflessioni scaturite dalla sua realizzazione. È il primo video che scrivo e dirigo ed è motivo di grande soddisfazione in quanto ha ricevuto il primo premio nel contest Next Stop: Bologna – contest al quale avevamo già partecipato con Bononia, vincitore del secondo premio.
Lunedì 8 aprile 2013, nel pomeriggio, mi è venuta l’idea per un video da inviare, appunto, al contest Next Stop: Bologna sulla piattaforma Userfarm. Insieme ad altri tre ragazzi – Daniele Bisceglia, Francesco Gentili e Gaetano Narducci – stavo già realizzando, proprio per questo contest, un video che abbiamo cominciato a girare quello stesso pomeriggio, ma alla fine il risultato non ci ha convinti e il montaggio non è stato ultimato… Continua la lettura.
Ci sono troppi film – e blog, e app, e podcast…
Marshall Fine in Too damn many movies:
There are just too damn many movies. And not nearly enough good ones.
Yet the combination of inexpensive hi-def cameras, editing software that can be used on a home computer and, in particular, the Internet have created a democratization that means anyone can make a movie.
The problem is this: Not everyone should.
The people who champion these various endeavors will tell you that it allows the ordinary person to bypass the so-called gatekeepers and bring their work to the world at large.
At this point, however, it feels like we need more gatekeepers – and fewer gates.
» Il video di #MeetEasyPodcast ∞
Ecco il video dell’evento, così voi che non siete venuti saprete cosa aspettarvi quando verrete la prossima volta, e voi che ci siete stati verserete qualche lacrima nostalgica sulla tastiera del computer.
Io mi sono divertito a mettere insieme le riprese, ricordandomi quanto è stato bello conoscere una fetta notevole della community che ruota intorno al network. Vi lascio al video, enjoy.
Alcune riprese inserite nel montaggio sono state fatte da Edoardo Zini col suo iPhone. Thanks!
Non affezionarti alle carte
Nell’articolo How a ‘New Girl’ script gets made: From outline to final cut on ‘TinFinity’, in riferimento ad una battuta molto divertente pensata in fase di scrittura, l’autore Alan Sepinwall1 scrive:
The line, like so many that are a big hit in a sitcom writers room, will not survive to the final version, in part because the story changes to leave no place to put it.
Questo breve paragrafo mi ha fatto venire un mente un principio pokeristico molto importante: non bisogna affezionarsi alle carte. Capita di avere delle belle carte in mano, e continuare a vedere le puntate degli altri pur di non foldarle, anche se sappiamo bene che non ci porteranno da nessuna parte… Continua la lettura.
La motivazione per correre
Francesco Di Lorenzo chiede su Twitter come fare a trovare la motivazione per correre, a prendere l’abitudine, a non mollare dopo un mese. L’argomento è vasto e non sono un esperto, ma dato che per molto tempo io stesso non sono riuscito ad essere costante come avrei voluto e da qualche mese ho fatto notevoli progressi in questo senso, potrei dire qualcosa di utile a riguardo.
Da appassionato di tecnologia, parlerò di un approccio geek al problema. Una cosa che mi ha aiutato – forse più di ogni altra – ad essere più costante, infatti, è il sistema che ho adottato per tracciare i miei progressi: si basa sull’uso combinato dell’app Nike Running e di un cardiofrequenzimetro1… Continua la lettura.
Una dose di pace interiore
Oggi, con un atto di generosità senza precedenti1, voglio condividere con voi assidui lettori del mio piccolo blog alcune letture relative alla “pace interiore”. Il motivo è che sono in un periodo che considero molto fortunato in quanto ho compreso e fatto miei alcuni concetti semplici ma fondamentali: per esempio che «la vita non è triste né felice, la vita è»2; che è molto meglio cercare la pace che la felicità; che la pace stessa si trova non tanto nell’assenza e nell’allontanamento dalla realtà, come alcuni purtroppo ritengono, quanto al contrario nella presenza piena e consapevole nel mondo; che la sospensione del giudizio di sé stessi e della realtà non solo è possibile ma è necessario; che il momento presente è ciò che conta davvero e che l’ansia è generata dalla tensione, che non è altro che il nostro continuo tendere a qualcosa… Continua la lettura.
Educazione Siberiana
Che la storia di Educazione Siberiana di Gabriele Salvatores non sia così vera come il romanzo ‘autobiografico’ di Lilin Nicolai vuole far credere sembra assodato. Io questo non lo sapevo mentre entravo in sala con uno zaino pieno di aspettative e gli occhi ancora confortati dal trailer e dalla locandina, quindi non partivo con un pregiudizio negativo, anzi. Ma non è la storia il problema di questo film. I problemi sono altri. Certamente non mi ha aiutato il fatto che mi aspettassi una specie di La promessa dell’assassino, visto che questo film è l’esatto opposto. Vi invito a non prendere questi pensieri disordinati troppo seriamente, non sono un critico cinematografico ma solamente uno spettatore deluso… Continua la lettura.
The Perfect Script Writing Workflow
I was very exited when I discovered the Fountain.io syntax. I’m a huge Markdown lover and the idea of being able to write a film script without having to worry about formatting, fonts and layout issues was a dream come true. The biggest benefit of this approach, for me, was that now I could finally start to write my scripts with iA Writer, my text editor of choice. To have a perfectly formatted PDF script I just needed to export my text file with one of the Fountain compatible apps. I chose Highland by John August, Nima Yousefi, and Ryan Nelson: it’s well designed, easy to use, and fast… Continua la lettura.
∞Il più grande pericolo per noi non è che miriamo troppo in alto e non riusciamo a raggiungere il nostro obiettivo ma che miriamo troppo in basso e lo raggiungiamo.
La soluzione al problema email
Mailbox è un palliativo oppure la soluzione al cosiddetto ‘problema email’? Esiste davvero tale problema? La nostra anima sopravvive alla morte del corpo? Quante calorie ci sono in una mela?1 Domande del genere nascono spontaneamente quando qualcosa cambia il modo in cui affrontiamo un problema (o almeno ci prova). È il caso di Mailbox, appunto, un client per Gmail per iOS che trasforma la propria casella email in una todo list. Per fare questo permette di posticipare la lettura di un messaggio, facendolo sparire dalla Posta in Entrata e facendolo tornare quando preferiamo – nel weekend, tra qualche ora, la settimana prossima… Bene, per qualcuno questo approccio fa semplicemente in modo che la lettura delle email – e le azioni che prevedono, come rispondere – venga posticipata, e dato che ormai abbiamo imparato la parola procrastinare e ci piace utilizzarla appena ne abbiamo l’occasione, ci viene spontaneo dire che Mailbox serve a procrastinare… Continua la lettura.
» Come scrivere una scena ∞
Realizzata da Ryan Rivard a partire da questo post di John August – di cui ho scritto recentemente.
Twitter fa schifo, tutti su App.net!
Dopo una pausa troppo lunga dall’ultimo post voglio scrivere qualche riga su App.net. Le ragioni sono diverse: la prima è, chiaramente, aumentare le visualizzazioni del blog visto che stavano scendendo un po’ troppo; in secondo luogo, l’argomento è di nicchia quindi il post lo leggeranno poche persone e quelle poche persone lo troveranno interessante (forse); e infine perché sono a lezione[1] e ho voglia di scrivere e in particolare di usare iA Writer per iPhone, che dopo l’ultimo aggiornamento è ancora più bella.
Bene, andando avanti, in questi giorni App.net ha introdotto la possibilità di provare la piattaforma[2] gratuitamente, su invito… Continua la lettura.
» Barriere linguistiche ∞
Robin Sloan in Making culture for the internets — all of them:
You can’t consume something you don’t understand, no matter how elegantly it’s presented. Further, you won’t even get the opportunity to consume it unless you hear about it from someone who speaks your language [...] Technically, the internet is one huge interconnected network. Linguistically and socially, it is many networks, and they are very distinct.
TL;DR Non scordiamoci che quando abbattiamo le barriere tecnologiche restano quelle culturali.
» ‘Useful information about screenwriting’ ∞
Se scrivete sceneggiature, o vorreste scriverle prima o poi, il blog di John August (sceneggiature di Frankenweenie, La Fabbrica di Cioccolato, Big Fish) è un’autentica miniera da esplorare (usando il campo di ricerca o questa pagina).
Anche il podcast è notevole, oltre ad essere estremamente piacevole da ascoltare (anche grazie a Craig Mazin).
Contrasto e altri dettagli nelle serie TV
Qualche giorno fa, guardando l’ennesima puntata di una serie TV americana, mi sono reso conto di un fenomeno sottile ma onnipresente: anche quando la fotografia e la color di queste serie è di alto livello, spesso il tutto viene appiattito a livello cromatico, come quando imposto il Technicolor Cinestyle sulla mia 600D. La cosa mi ha dato così fastidio che in un caso ho persino regolato la gamma del mio player (Movist) per avere un’immagine più corposa (nell’immagine sotto, estratta da The Following, l’effetto è volutamente esagerato).
Ho continuato a chiedermi, comunque, come mai l’ottima fotografia di certi show è compromessa nella post-produzione in questo modo… Continua la lettura.
Weekly Bits: Piattaforme di blogging
L’argomento blogging non passa mai di moda, e sono sempre contento quando persone che ritengo molto valide fanno ‘il grande passo’ e cominciano a pubblicare i loro pensieri (come Ilaria e Jacopo). Poco tempo fa ho scoperto una nuova piattaforma: Anchor. Si tratta di un content management system molto minimale realizzato da idiot circa un anno fa. Non l’ho ancora provato ma lo farò presto, potrebbe essere ottimo per cominciare. Il consiglio è sempre quello installare la piattaforma manualmente e non usare quelle già pronte per l’uso. Questa è la pagina di presentazione del progetto su Dribble, mentre questo è il breve post di presentazione… Continua la lettura.
Il problema è l’italiano
Per anni mi sono chiesto cosa c’è che non va negli attori italiani. Su 100 performance attoriali che vedo, 5 mi convincono davvero. Inoltre anche quelle decenti, spesso fanno comunque trapelare il fatto che ci troviamo di fronte ad un attore italiano. Non sappiamo recitare, allora? Non proprio. Penso agli attori italiani che recitano nei film americani: mi danno un’impressione in qualche modo diversa (sì, ok, potrebbe essere una suggestione). A questo discorso ne ho connesso un altro: io ascolto podcast americani e podcast italiani, e i primi mi sembrano sempre decisamente più spontanei – come se gli host stessero “recitando bene” – rispetto a quelli nostrani, decisamente più impacciati… Continua la lettura.