Post di Fabrizio Rinaldi
Strophes, l’app per Mac per trovare velocemente i testi delle canzoni
È appena approdata sul Mac App Store l’applicazione Strophes di Alfredo Delli Bovi.
Questa semplice applicazione, dall’interfaccia estremamente curata ed intuitiva, mostra automaticamente il testo delle canzoni in ascolto.
Maurizio Natali ha già scritto una recensione su Saggiamente. Chiunque ami la musica e possieda un Mac dovrebbe correre a scaricarla. Io ho realizzato in Apple Motion il trailer dell’app che vedete in alto (e di cui sono molto soddisfatto). Buona visione e spero buon download!.. Continua la lettura.
» Apple risponde alle domande frequenti su Final Cut Pro X ∞
Il team di Final Cut Pro X legge assiduamente Feelmaking, tant’è che dopo aver letto il mio post Domande frequenti su Final Cut Pro X, Apple ha deciso di pubblicare Final Cut Pro X: Frequently Asked Questions. Si va dalla pronuncia del nome del software al supporto tecnico.
Mobile internet sucks
Qualche giorno fa ho segnalato su Twitter l’applicazione per iPhone e iPad Onavo Extend. Dopo pochi giorni di utilizzo mi sono reso conto che si tratta di un’app assolutamente indispensabile: comprime infatti i dati trasmessi su 3G in modo da farci risparmiare preziosi megabyte. La caratteristica che mi ha davvero colpito però è un’altra: essendo le immagini oggetto della compressione più sostanziale, l’esperienza d’uso di app come Google Maps (basate in ampia parte sul caricamento di immagini) cambia considerevolmente. Allora mi sono chiesto, perché non possiamo usare questa tecnologia anche su Wifi, per navigare velocemente sulle reti più deboli, come quelle pubbliche?.. Continua la lettura.
70+ risorse per filmmakers
Grazie a videocamere e reflex sempre meno costose, e applicazioni professionali sempre più accessibili, oggi niente può impedirti di diventare un filmmaker! Il web offre un’infinità di risorse per cominciare e migliorare, ecco quindi una raccolta (in costante aggiornamento) per orientarti in questo sterminato universo di conoscenza. Cominciamo!
Nozioni di base
Prima di imparare ad usare i ferri del mestiere, è necessario apprendere le basi del digital video e del filmmaking in generale. Questo è un passaggio fondamentale, soprattutto se si vuole evitare di avere problemi successivamente. In particolare la comprensione dei meccanismi di compressione dei video è estremamente sottovalutata… Continua la lettura.
» Final Cut Pro X è qui per restare ∞
Rick Young ha trascorso alcuni momenti drammatici a causa dei capricci di Final Cut Pro X. In questo esteso e dettagliato post l’editor spiega quali gravi problemi ha avuto inizialmente, e quindi racconta di come e perché si sia ricreduto.
Quello che ci interessa è il quadro generale. Devo ammettere che Final Cut Pro X ha fatto bene il suo lavoro in questo importante progetto, e sotto pressione […] Posso dire senza esitazione che FCP X è ora una componente fissa del mio workflow e del mio toolset. […] Questo non vuol dire che non proverò altri software o che non esplorerò altre opzioni, ma FCP X mi ha dimostrato di meritarsi i lavori più professionali. […] Che vi piaccia o no, Final Cut Pro X è qui per restare.
Weekly Bits: Readlists, Linus Torvalds e il suo MacBook Air, Google Chrome, Facebook Camera
Dato che questa rubrica stava diventando una specie di Reading List, ho cominciato a scrivere noiose introduzioni come questa. A proposito, quelli di Readability hanno creato Readlists, ma qualcuno è perplesso. In effetti sembra che il web stia diventando veicolo di una pratica quantomeno discutibile, ovvero quella per cui i testi vengono frammentati, demoliti, riformattati selvaggiamente. La polemica in verità scaturisce dal fatto che questi servizi allontanano i visitatori dai siti dei creatori di contenuti (e potremmo dire dai creatori stessi). Forse però stanno suonando troppi campanelli d’allarme, visto che si tratta comunque di servizi che mettono al centro i contenuti, e stimolano in qualche modo le persone a leggere (e vedere) le cose dall’inizio alla fine – un vero e proprio atto rivoluzionario… Continua la lettura.
Media Mutations: dal Barocco a Twitter
Gran parte del 22 e 23 maggio l’ho passata al convegno Media Mutations a Bologna, a cura di Claudio Bisoni e Veronica Innocenti, ideato da Guglielmo Pescatore. Nonostante i miei studi al DAMS mi avessero già dato la possibilità di cominciare a conoscere e comprendere i nuovi media e il modo in cui la creazione e il consumo di questi si stia evolvendo, le brillanti parole dei relatori mi sono state utilissime per avere una panoramica di questi fenomeni e addentrarmi ulteriormente in alcuni di essi. Una caratteristica del convegno è stata quella di essere per così dire augmented, supportato efficacemente dai social media (ma il contrario sarebbe stato un controsenso)… Continua la lettura.
» Il finale di Lost e l’architetto di Matrix ∞
Damon Lindelof, sceneggiatore noto al grande pubblico soprattutto per il suo lavoro come co-creatore, produttore e sceneggiatore di Lost – ma il cui nome è purtroppo molto meno noto di quello di JJ Abrams – parla a Joshua Topolsky di The Verge del finale di Lost, della scrittura delle serie televisive e di altre cose interessanti (fidatevi). Attenzione però, l’intervista è piena di spoiler (e non poteva essere altrimenti).
Di Topolsky mi è piaciuta l’onestà quasi ingenua, mentre tra le risposte di Lindelof mi ha colpito in particolar modo quella in cui lo sceneggiatore descrive il finale di Lost e l’architetto di Matrix come le due opposte modalità in cui una narrazione può dare risposte al pubblico: rispettivamente in modo troppo ambiguo o troppo esplicito (come se gli autori sentissero di dovere al pubblico delle spiegazioni). Suggerisce quindi, con grande umiltà, che probabilmente ‘il modo giusto’ si trovi tra le due cose. Ma personalmente ritengo che ‘il modo giusto’ non sia interessante.
» We’re talking about Steve Jobs ∞
Truth is, we’re talking about Steve Jobs. We only need one word: amazing.
Con queste parole il presidente degli Stati Uniti Barack Obama chiude il sobrio video tributo dedicato a Steve Jobs, proiettato ai Webby Awards. Imperdibile anche il discorso di Richard Dreyfuss, voce del celebre spot Think Different (doppiato in italiano da Dario Fo).
» Full Frame Shootout ∞
Consiglio di vedere questo video-confronto di Nikon D800, Nikon D4 e Canon 5DmkIII di Philip Bloom non solo per conoscere queste DSLR, ma anche per approfondire alcune problematiche molto comuni (come aliasing e moire) e imparare qualche trucco del mestiere. Il video dura mezz’ora, ma stiamo parlando di Philip Bloom, quindi si tratta di un video che scorre ed è ricco di informazioni preziose.
Weekly Bits: Revolution, CS6, Aaron Sorkin + Steve Jobs, John Gruber, Gmail, Limbo
Questa settimana inizio con un vero off-topic rispetto a ciò di cui generalmente tratto in questo blog (ma un vero on-topic non c’è, quindi…). Un sms pesa all’incirca 140 byte giusto? Prendiamo una conveniente offerta della Wind, Noi Wind Messaggi: si tratta di 1000 sms verso tutti i tuoi amici a 1€ a settimana. Wow, che offerta! Bene. 1000 sms da 140 byte fanno 137 KB. Questo significa che un megabyte di traffico SMS (un solo, misero, megabyte) ci costa circa 7,50 €. Vedere un film in streaming con questa stessa conveniente tariffa ci costerebbe più di 5000 €… Continua la lettura.
» Ops! Ho eliminato Toy Story 2 ∞
Non molto tempo fa mi è capitato di premere accidentalmente una combinazione di tasti (Cmd+Backspace) e di svuotare in seguito il Cestino. Mi sono accorto poco dopo di aver cestinato la cartella di oltre 60 GB dove tengo i miei file personali sul Mac. Ho comunque mantenuto la calma e ripristinato la cartella dal mio backup Time Machine, ma non nego di aver avuto un piccolo attacco di panico quando ho capito che quella cartella, proprio quella, era svanita nel nulla. Bene, successe una cosa del genere alla Pixar quando rischiarono di eliminare del tutto Toy Story 2 prima dell’uscita nelle sale.
via 512 Pixels
Weekly Bits: podcast che durano troppo, Final Cut, Twitter, YouTube e l’antialiasing
Questa settimana è stata lanciata la nuova – bellissima – versione di Instacast, il modo migliore per sentire e vedere i podcast. Io ne seguo pochi: ho scritto in questo post perché e ho creato un mockup per illustrare una possibile soluzione. Il post ha poi avuto un seguito interessante: ecco tutta la storia. Ma cos’altro ha catturato la mia attenzione negli ultimi giorni?
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BuyDifferent ha presentato il primo videocorso su Final Cut Pro X di Gian Guido Zurli. Fino al 15 maggio il prezzo è scontato al 50%.
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Una bella notizia: Facebook ha acquisito una startup italiana.
I podcast durano troppo?
Federico Viticci si chiede se sia l’unico a pensare che la maggior parte dei podcast sono troppo lunghi. Vorrebbe che durassero una ventina di minuti e che arrivassero dritto al punto. Non è l’unico. Io adoro le elucubrazioni tecnologiche di Diego Petrucci e Filippo Corti, ma ammetto che a parte il loro podcast (e qualche volta l’ottimo EasyApple) non riesco a seguirne altri perché non ho tempo – o penso di non averne.
Non sarebbe male se i creatori dei podcast potessero taggare spezzoni delle loro puntate con un sistema simile alle keywords di Final Cut Pro X e inserire la suddivisione così creata direttamente nel feed… Continua la lettura.
» I suoni dei vendicatori ∞
Christopher Boyes spiega come sono stati realizzati i suoni del film The Avengers. Niente di troppo tecnico o noioso, anzi. In particolare si sofferma sulla creazione della “voce” di Hulk (molto interessante). Del video mi ha affascinato anche l’entusiasmo di chi ha avuto la fortuna – ma la fortuna c’entra pochissimo – di lavorare a una produzione del genere.
» Steven Spielberg: dreams always come from behind you ∞
Dreams always come from behind you, not right between your eyes. But when you have a dream, it doesn’t often come at you screaming in your face “this is who you are, this is what you must be for the rest of your life”. Sometimes the dream almost whispers. And I’ve always said to my kids: the hardest thing to listen to – your instinct, your human personal intuition – always whispers, it never shouts. Very hard to hear. See, you have to, every day of your life, be ready to hear what whispers in your ear; it very rarely shouts. And if you can listen to the whisper, and if it tickles your heart, and it’s something you think you wanna do for the rest of your life, then that is going to be what you do for the rest of your life, and we will benefit from everything you do.
» Un’esplosione di creatività ∞
Quante volte abbiamo sentito dire che oggi siamo sopraffatti dai contenuti? Che c’è l’information overload? Che non abbiamo nemmeno il tempo di consumare tutto quello che i media ci propinano? È tutto vero, ma la realtà è che oggi più che mai le gente si appropria dei contenuti, li trasforma e rimescola come preferisce e li getta nuovamente in quel calderone che è il web. Oggi tutto è un remix (ma è sempre stato così). Stiamo parlando della cultura partecipativa, che trova nella fan art una delle sue espressioni più creative.
Il video fa parte della web-series Off Book sull’arte contemporanea e la cultura sperimentale e innovativa. Ho già pubblicato su Feelmaking un episodio della serie, che quindi consiglio di seguire (volendo tramite Twitter).
Weekly Bits: Chronicle, The Avengers, Ripple Training, Instagram e Samsung
Alla fine ho visto sia Chronicle che The Avengers. Sono gli opposti, ma mi sono piaciuti entrambi. A proposito di Chronicle, dopo averlo visto leggete cosa ne pensa Federico Bernocchi (non sono completamente d’accordo ma merita una lettura). Andiamo avanti.
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Why asking people what they like is sometimes a bad? Un talk di Malcolm Gladwell che fa riflettere. Parecchio. [segnalato su Twitter da Diego Petrucci]
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L’ultimo video di ThePianoGuys è alquanto spettacolare.
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È uscito il primo plugin per Final Cut Pro X di Ripple Training. Non male, anche se il prezzo è un po’ alto (49$).
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Ai Mac user consiglio di provare il player Movist al posto di VLC, che ad ogni aggiornamento sembra diventare più lento e inaffidabile.
» Cosa fa davvero uno sceneggiatore? ∞
In questo video realizzato dall’Academy gli sceneggiatori Lawrence Kasdan, Dick Clement, Brian Helgeland, John August, Callie Khouri, Billy Ray, Scott Frank, Marc Norman, Phil Alden Robinson, Ted Griffin e Robin Swicord ci parlano di certi pregiudizi che le persone hanno su chi fa il loro mestiere, e ci dicono in cosa questo consiste davvero.
Screenwriters are real writers. We are dramatists and our medium is the screen.
Vuoi vedere il mio film in 2D, 3D o IMAX 3D? A 24p o 48p? Con o senza zucchero?
Prima di tutto, per chi non avesse letto il mio precedente post sull’argomento, la prima proiezione di 10 minuti dell’ultima fatica di Peter Jackson Lo Hobbit – Un Viaggio Inaspettato ha lasciato un po’ perplessi. I 48 fotogrammi al secondo non convincono, per vari motivi. Ma Peter Jackson è fiducioso:
Ci vuole un po’ per abituarsi. Dieci minuti sono pochi, probabilmente ci vuole un po’ di più. Una cosa che penso che abbia influito è il fatto che è diverso guardare un po’ di scene montate rapidamente una dietro l’altra e un’intero film.
Ho scoperto poi che le riprese di quella discussa proiezione – che secondo Jim Vejvoda «sembrano televisive e fanno pensare al video in alta definizione» – erano prive di color grading e persino gli effetti visivi non erano definitivi… Continua la lettura.