Post di Fabrizio Rinaldi
Weekly Bits: God Bless America
Alcuni giorni fa ho visto il provocatorio e violento Good Bless America di Bobcat Goldthwait, con l’ottimo Joel Murray che ho avuto modo apprezzare per il suo talento in Mad Men (riesce a dare umanità e credibilità ai suoi personaggi in modo superbo). Il film è in sostanza una black comedy decisamente thought-provoking, che da voce alla rabbia che si prova nel vivere in una società in cui «no one has any shame anymore, and we are supposed to celebrate it.» Cito alcune efficaci parole del protagonista:
Who I am? My name is Frank. But that’s not important.
The missing standard for todo apps
In the video-editing field XML is used as a standard to move projects from one software to another. This is an important feature that allows us to switch application and even operating system in an easy way while we’re working on a project. Some information is lost in the process, but most of the times the transition is possible and hassle-free. This kind of behavior is so important that when a company like Apple delivers an editing platform that doesn’t support the XML import/export standard (think about the initial release of Final Cut Pro X) people start to legitimately criticize it and move to other solutions… Continua la lettura.
Snaturando Twitter
Prima di parlare di quello che sta succedendo a Twitter, voglio farvi leggere alcune righe di Editoria alla TED. Spunti di riflessione:
TED vende biglietti per eventi fisici e ne sostiene il valore diffondendo i suoi contenuti gratuitamente. Vince gratificando i membri paganti che sono certi di assistere sempre a eventi di grande valore. E in effetti TED riesce a generare questo effetto: i partecipanti appaiono davvero intensamente coinvolti nell’evento, come del resto gli speaker e gli organizzatori.
Insomma, TED funziona bene. Mentre i giornali, per esempio, funzionano sempre peggio. Infatti:
È chiaro che per i giornali la strada è quella di ritrovare una modalità per offrire contenuti di alto valore e alta qualità, per i quali le persone siano disposte a pagare.
«It was loved, and Apple killed it»
In Someone is Coming to Eat You Michael Lopp racconta di come l’iPod Mini fu ucciso da Apple al Music Special Event nel 2005 apparentemente senza ragione, visto che era il leader del mercato in quel momento, «one of the most popular consumer electronic devices of the time». Suggerisce quindi che quel fatto indicava una chiara strategia che avrebbe caratterizzato Apple negli anni a venire.
Why kill a best-selling product? I think the reason, and, more importantly, an emerging Apple strategy, was announced as part of the keynote. Steve spent multiple slides showing off the Mini’s competition, and, not surprisingly, it looked a lot like the Mini.
Weekly Bits: ‘Language may affect how we see the world’
Il linguaggio è potente. La realtà e le parole che la descrivono sono più vicine di quanto immaginiamo. The crayola-fication of the world (soprattutto nella seconda parte) fa riflettere proprio su questo:
Having a word for blue seems to make the color ‘pop’ a little more in our minds. […] The implication is that language may affect how we see the world. Somehow, the linguistic distinction between blue and green may heighten the perceived difference between them.
Viene anche fuori che «it’s easier to tell apart colors with different names, but only if they are to your right» e soprattutto «the conclusion is that language is somehow enhancing your left brain’s ability to discern different colors with different names.» Amazing… Continua la lettura.
» Seeing Beyond the Human Eye ∞
«Science can be beautiful, art can be scientific.»
Potete seguire la fantastica serie PBS Off Book su Twitter.
Dieci passi per avere un mega-super-iper-successo e vincere tanti premi
Il web ormai è invaso da post scritti e pubblicati con l’unico scopo di essere letti e condivisi. Creazione e fruizione dei contenuti diventano in questo modo pratiche fini a sé stesse.
Philip Bloom, filmmaker e blogger del quale parlo spesso, ha scritto in un post intitolato ironicamente “Dieci passi per ottenere un mega successo nel settore video e vincere tantissimi premi!”:
I see this sort of thing everywhere! 10 steps to losing weight, 10 steps to increasing your mental capacity, 10 steps to pleasing you woman! There is no magical list to follow BUT there are many things that you should think about that will help you stand out from the crowd.
» Come si contano le visualizzazioni su YouTube? ∞
E cosa significa quel misterioso numero 301?
» Immagini 3D “indistinguibili dalla realtà” ∞
L’esperto di tecnologia 3D di Sharp Labs Europe Jonathan Mather spiega qual’è lo stato attuale del 3D stereoscopico e quali sono le prospettive future. Tra i meriti di questo video divulgativo c’è quello di mostrare chiaramente il funzionamento del 3D glasses-free. Qui c’è il post completo per approfondire.
The ultimate goal is to make a holographic display that shows images that are indistinguishable from reality.
via The Verge
Weekly Bits: It’s a thing of true beauty
Le ultime due settimane sono state impegnative, e infatti venerdì scorso non sono riuscito a pubblicare l’indispensabile rubrica Weekly Bits. Ero preso dagli esami e dal lavoro e sono stato invitato al podcast Brevi Accenni da Diego Petrucci e Filippo Corti perché pago loro da mangiare. Abbiamo detto alcune cose interessanti a proposito del WWDC, ma essendo stata la mia prima partecipazione a un podcast il risultato è che: non mi sono presentato bene, a volte parlavo velocemente mangiandomi le parole e infine volevo dire altre cose interessanti ma me le sono scordate nel momento in cui abbiamo cominciato a registrare… Continua la lettura.
Un anno di Final Cut Pro X
È passato un anno dal lancio di Final Cut Pro X. Sono stati espressi molti pareri, spesso discordanti, e il software si è evoluto ed è migliorato considerevolmente.
One year ago, on June 21st, 2011, Apple released Final Cut Pro X, Motion 5, and Compressor 4 to the world. Since then, the editing community has gone through a major transition. *
Ricordo ancora il video della presentazione avvenuta al NAB 2011 (e la prevedibile reazione di Hitler), l’acquisto al day one e le prime reazioni. Citando ancora Connor Crosby, “frustration was in the air”.
Nel mio post Final Cut Pro X: un pessimo inizio analizzai la situazione e riportai alcuni commenti autorevoli sul nuovo software, mentre qualche altra impressione la riportai in Final Cut Pro X o iMovie Pro?.. Continua la lettura.
Se il web parlasse una sola lingua
Federico Travaini si è messo a scrivere in inglese, come fece Federico Viticci a suo tempo, ma anche come fanno il blogger Gianfranco Lanzio e tanti altri. Dice che così può parlare a tutto il web, e come dargli torto.
If I write, or speak, in Italian, what I’m trying to communicate is totally unavailable for the rest of the world.
Forse se tutto il web parlasse una sola lingua la vita sarebbe più bella, ma siamo sicuri che rivolgersi a tutto il mondo sia la cosa migliore? Come faccio sempre, provo a sostituire la parola migliore con la parola diverso, ed ecco che le cose si fanno più interessanti… Continua la lettura.
Readability for Mac
C’è un’app di cui sento la mancanza sul mio Mac: un client nativo per Readability. Esiste infatti un’app ufficiale per iOS (ma è piuttosto lenta) e da poco è presente nell’App Store la nuova versione di Reeder che supporta Readability in modo superbo. La versione per iPad dell’app di Silvio Rizzi riceverà tra alcuni mesi il corposo aggiornamento, mentre per quanto riguarda il Mac dovremo aspettare ancora molto. Oggi ho realizzato in Photoshop quella che secondo me potrebbe essere l’interfaccia utente di un client nativo e ufficiale per Mac. Cliccate sulle immagini qui sotto per vedere le versioni complete… Continua la lettura.
Centoquaranta caratteri
Though the 140-character format is a constraint, it need not be seen as a limitation, [..] this characteristic of Twitter can also be seen as an advantage. The brevity of messages allows them to be produced, consumed, and shared without a significant amount of effort, allowing a fast-paced conversational environment to emerge. The varied approaches users take in addressing constraints reveal what they value in specific messages and in Twitter as a conversational environment.
Ho estratto questa citazione (che proviene da qui) dall’ottimo lavoro di Gianfranco Lanzio ‘Twitter for Brands’. Come probabilmente già sapete, i noti limiti di Twitter (140 caratteri per tweet, 15 caratteri per username…) erano dovuti inizialmente alla natura del servizio che avveniva tramite SMS… Continua la lettura.
Breaking Bad
Visto che Breaking Bad sta per ricominciare e ho scoperto questo blog straordinario, vi invito a leggere cosa ha scritto l’autore dell’ultimo episodio della quarta stagione dello show di AMC. Non aggiungo altro per evitare spoiler – giusto che ritengo anch’io Gustavo Fring «uno dei più bei personaggi della storia della televisione».
PS: Sarebbe proprio il caso di rivedere le prime quattro stagioni, ma possiamo accontentarci di questo recap in 9 minuti… Continua la lettura.
Perché non dovresti cliccare ‘Mi piace’
Qualcuno, ogni tanto, scrive di come e quanto sono diversi Facebook e Twitter. Su quest’ultimo funzionano molto bene i tweet che denigrano il primo offendendone gli utenti – io stesso sono stato testimone di questo fatto quando ho ricevuto una moltitudine di RT esprimendo qualche parere non proprio entusiasta sul social network di Zuck. Ma al di là delle differenze più evidenti, ovvero quelle sulle quali sembrano essere tutti d’accordo e sulle quali quindi mi sembra inutile soffermarsi ulteriormente, ce n’è qualcuna che può venir fuori solo grattando pazientemente la superficie. Si tratta di qualcosa che non riguarda tanto le nostre abitudini sociali, quanto il modo stesso in cui comunichiamo, che è più condizionato di quanto non siamo disposti ad ammettere dai mezzi di cui disponiamo… Continua la lettura.
Il mio nuovo (nuovo) sito personale
Il mio nuovo sito è finalmente online. L’ho già annunciato su Facebook e Twitter quindi probabilmente vi siete già stancati di sentirmelo dire. Anche grazie al feedback di alcuni beta tester, sono riuscito a realizzare un sito responsivo da zero. Anzi, è in effetti la prima volta che realizzo un sito web partendo da una pagina bianca e scrivendo il codice HTML e CSS in completa autonomia. Per la costruzione di questo stesso blog sono partito da un template.
Nella realizzazione del nuovo sito personale è soprattutto sul CSS che mi sono concentrato, facendo ampio uso di effetti come ombre e transizioni… Continua la lettura.
Weekly Bits: serie tv e videogiochi, come la narrazione sta cambiando
Tim Small si chiede quale sia il futuro della narrativa di massa. Ad alcuni dei suoi dubbi si sovrappongono i miei, ma sono certo che a giocare un ruolo chiave nelle nuove forme ibride di narrazione sarà l’intelligenza artificiale, di cui nel suddetto post si parla, forse, troppo poco (ovvero per niente). Bisogna dire in ogni caso che i videogiochi presentati pochi giorni fa all’E3 ci fanno ben sperare (questo mi ha lasciato abbastanza a bocca aperta). A proposito di E3, come non essere d’accordo con Joshua Topolsky quando dice «it does kind of depress me to realize that in all this time, the only thing we can think to put in the hands of game characters is a gun... Continua la lettura.
» Movies will never die, but… ∞
Movies will never die, not as long as a director like Terrence Malick can make every green blade of grass sway like the first dance of creation, but TV is where the action is, the addictions forged, the dream machine operating on all cylinders.
In effetti. Ottima panoramica quella di James Wolcott per Vanity Fair, e se avete bisogno di un motivo in più per leggerla dovrebbero bastare i numerosi riferimenti a Mad Men e Breaking Bad.
Techniques and Tips (and Tricks)
Prima di tutto vi segnalo questo bel video di Matt Pearce in cui quest’ultimo spiega come usare al meglio un treppiede, anche con un pizzico di creatività.
Quindi c’è la bellissima Olivia Speranza che spiega come sfruttare uno slider per ottenere riprese migliori. Uno slider, anche semplice, può fare la differenza in un progetto amatoriale o semi-professionale.