«It was loved, and Apple killed it»
In Someone is Coming to Eat You Michael Lopp racconta di come l’iPod Mini fu ucciso da Apple al Music Special Event nel 2005 apparentemente senza ragione, visto che era il leader del mercato in quel momento, «one of the most popular consumer electronic devices of the time». Suggerisce quindi che quel fatto indicava una chiara strategia che avrebbe caratterizzato Apple negli anni a venire.
Why kill a best-selling product? I think the reason, and, more importantly, an emerging Apple strategy, was announced as part of the keynote. Steve spent multiple slides showing off the Mini’s competition, and, not surprisingly, it looked a lot like the Mini. So rather than letting them catch up, he changed the game.
Provate a sostituire Final Cut Pro 7 all’iPod e forse vi ritroverete a guardare il turbolento passaggio a Final Cut Pro X in modo diverso. Ma è il post nella sua interezza a far riflettere. Più avanti l’autore scrive:
Your success is a battle plan for your competition. Your success is a public acknowledgement of a strategy that works, and while I appreciate that you and your team are tired, I’m going to be a buzz kill. Your success is your worst enemy. Your success, while hard earned, is a curse. […] In your celebration of your awesomeness, you are no longer focused on the finish line, you now lack a clear next goal, and while you sit there comfortably monetizing eyeballs, you’re becoming strategically dull. You’ve forgotten that someone is coming to eat you and if you wait until you can see them coming, you’re too late. Just ask Nokia or RIM.
Dopo un anno di Final Cut Pro X possiamo dire senza esitazione che quest’ultimo guarda oltre, dove gli altri non osano – come suggerì persino un dipendente di AVID, ma purtroppo non ricordo la fonte – e forse dove nemmeno un Final Cut Pro 8 avrebbe potuto guardare. Certo, uccidere Final Cut Pro 7 è stata una scelta irresponsabile (non era un iPod, era un prodotto professionale) ma non per questo dobbiamo giudicare Final Cut Pro X in modo sbagliato. Comunque, se torno spesso sulla “questione Final Cut” è sia perché mi compete, sia perché è ricca di spunti di riflessione – anche per chi è interessato in generale alla tecnologia, e non solo al montaggio video.