Weekly Bits: serie tv e videogiochi, come la narrazione sta cambiando

Tim Small si chiede quale sia il futuro della narrativa di massa. Ad alcuni dei suoi dubbi si sovrappongono i miei, ma sono certo che a giocare un ruolo chiave nelle nuove forme ibride di narrazione sarà l’intelligenza artificiale, di cui nel suddetto post si parla, forse, troppo poco (ovvero per niente). Bisogna dire in ogni caso che i videogiochi presentati pochi giorni fa all’E3 ci fanno ben sperare (questo mi ha lasciato abbastanza a bocca aperta). A proposito di E3, come non essere d’accordo con Joshua Topolsky quando dice «it does kind of depress me to realize that in all this time, the only thing we can think to put in the hands of game characters is a gun.» Rimpiango infatti le ore passate a giocare alla saga di Myst, tutt’ora il mio videogioco preferito, che è forse uno degli esempi migliori di narrazione ibrida: pensate alle lunghe sequenze di quel capolavoro che è Myst IV interpretate da attori in carne e ossa inseriti nei dettagliati e fotorealistici ambienti virtuali grazie al Chroma Key. Che poi, quando penso a Myst, mi accorgo che forse c’è ancora uno spazio per chi vuole masticare lentamente i media (l’opposto della cosiddetta snack culture).

PS: “Questa settimana” mi aveva stancato, quindi ho pensato di cambiare il nome della rubrica in “Week bits”, ma poi ho seguito il consiglio di Jacopo Bassan che mi ha suggerito “Weekly Bits”. Fatemi sapere cosa ne pensate.

Scritto da il 8/6/2012 in News.