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Una lettera a Stanley Kubrick
Ci sono invenzioni straordinarie che oggi diamo per scontate. Una di queste è la steadycam, inventata negli anni 70 da Garrett Brown. Nel 1980, dopo alcune sperimentazioni insoddisfacenti di altri registi, Stanley Kubrick usò la steadycam per girare il suo film The Shining. Fu Jan Harlan – produttore esecutivo del film – a scrivere nel febbraio del 1976 al regista a proposito di questa nuova invenzione. Riporto qui sotto la mia traduzione della lettera, che mi ha conquistato per l’entusiasmo che trasmette. Inoltre mi ha fatto riflettere, ancora una volta, sul rapporto sempre vivo e fertile che c’è tra arte e tecnologia. Buona lettura.
Caro Stanley,
ho visto questo nuovo aggeggio per le riprese a mano in azione. È semplicemente fantastico. Ti ho allegato una foto di uno dei prototipi. Il trucco sta nel perfetto bilanciamento della camera e del braccio e di un braccio caricato molla che separa il movimento del corpo da quello della camera in modo straordinario. L’operatore può correre e la camera fluttua nell’aria come se fosse retta dall’alto con una molla. Questa mattina ho visto un rullo di un film di Haskel in cui l’operatore sta seduto su un crane, poi il crane si abbassa fino al suolo e l’operatore scende dalla postazione e inizia a camminare; nessun taglio. Questa cosa fa risparmiare un sacco di soldi e di tempo evitando l’uso di binari, e soprattutto ti permette di fare, e pensare, riprese che altrimenti non avresti nemmeno potuto concepire. Come vedi questa cosa mi ha conquistato, anche se costa 30.000$. Ed sarà a Londra il 24 febbraio per 4 ore e gli ho detto di mandarti quel rullo del film che ho visto. Gli ho promesso che glielo rimanderai indietro entro pochi giorni. Si organizzerà con qualcuno per fare in modo che il rullo ti venga consegnato.
Ed sarà a Copenhagen tra 2 settimane e gli ho chiesto di incontrarsi con Mr. Jakobsen per scoprire personalmente che sta succedendo. Suppongo che Jakobsen non ti abbia contattato nel frattempo.
Saluti,
Jan
via FilmmakerIQ