Scrivere su Medium
Non vi spiegherò cos’è Medium perché, tra gli altri, l’hanno già fatto molto bene Teehan e Lax in The making of Medium.com. Mi limito a dire ai più pigri che si tratta di una piattaforma di publishing che, per ora, è possibile utilizzare solamente su invito. Comunque, due parole sull’esperienza di scrittura, dopo essere stato inspiegabilmente invitato a scrivere sulla piattaforma e aver pubblicato il mio primo post Letter from a dead nerd, le voglio dire.
La differenza che salta subito all’occhio è la mancanza di una netta distinzione tra modalità di scrittura e lettura. È come quando si utilizza una vecchia macchina per scrivere, e le parole che prendono forma sul foglio di carta si mostrano già nella loro forma ‘compiuta’. È questa una tendenza rappresentata significativamente dal successo di software come iA Writer, o per usare un esempio più recente Slugline. L’editor è di tipo WYSIWYG, quindi un drogato di Markdown come me avrebbe dovuto rabbrividire e avere spasmi muscolari incontrollati all’idea di scrivere in un ambiente del genere, eppure una volta entrato nella mentalità di Medium, ne ho compreso i vantaggi – sopra tutti, la già citata convergenza di modalità di lettura e scrittura. Il post Writing on Medium illustra questo approccio.
Anche il problema dei commenti è stato risolto in modo brillante, sostituendoli con delle note che possono essere aggiunte liberamente ad ogni post, e che vengono poi vagliate dall’autore che può renderle pubbliche o meno. Inoltre già in fase di editing è possibile invitare dei collaboratori per evidenziare e commentare passaggi; le modifiche che vengono accettate dall’autore fanno sì che il collaboratore finisca nei ringraziamenti a fine post.
Un aspetto che ho apprezzato particolarmente è la facilità con cui è possibile aggiornare un post dopo la pubblicazione. Se rileggendolo ci accorgiamo che c’è qualcosa da modificare, il tasto “Edit” non ci porterà in una apposita schermata di modifica, ma renderà istantaneamente il testo che abbiamo davanti agli occhi modificabile. Ancora, ecco la convergenza quasi totale di scrittura e lettura, dove il peso maggiore è dato al secondo elemento dell’equazione.
Infine, che ci sia un notevole lavoro di design e un solido backend a sostenere il tutto è evidente, e non può che fare piacere a chi, come me, ama scrivere.
PS: l’aspetto degli articoli su questo blog è ispirato non molto vagamente a Medium già da prima che mi invitassero.