La motivazione per correre
Francesco Di Lorenzo chiede su Twitter come fare a trovare la motivazione per correre, a prendere l’abitudine, a non mollare dopo un mese. L’argomento è vasto e non sono un esperto, ma dato che per molto tempo io stesso non sono riuscito ad essere costante come avrei voluto e da qualche mese ho fatto notevoli progressi in questo senso, potrei dire qualcosa di utile a riguardo.
Da appassionato di tecnologia, parlerò di un approccio geek al problema. Una cosa che mi ha aiutato – forse più di ogni altra – ad essere più costante, infatti, è il sistema che ho adottato per tracciare i miei progressi: si basa sull’uso combinato dell’app Nike Running e di un cardiofrequenzimetro1.
Alla fine di ogni corsa inserisco le informazioni ottenute tramite l’app e il cardio nel mio account su Fitocracy – il social network per registrare e condividere allenamenti – avendo cura di inserirle sempre nello stesso modo. Ecco che aspetto ha la schermata di Fitocracy con i dati appena inseriti2:
Una volta fatto ciò, salvo il workout e quindi vengo condotto automaticamente nella schermata in cui si vedono le informazioni inserite, che posso selezionare e copiare.
Cosa me ne faccio di quelle due righe che ho copiato? Le incollo all’inizio di un file di testo al quale accedo tramite nvALT sul Mac e PlainText su iPhone. Questo documento presenta dunque le informazioni in un modo che mi permette di confrontarle con una rapida occhiata, aiutandomi a capire se sto facendo progressi, e di che tipo sono.
È grazie a questo sistema, per esempio, che mi sono reso conto che dopo una sessione di ripetute il mio battito cardiaco nella corsa successiva era più lento e costante. Questo, quindi, è il metodo geek che per me sta funzionato molto bene e spero possa tornare utile anche a voi.
Se siete meno legati alla tecnologia oppure avete meno pazienza (bisognare comunque perdere qualche minuto per fare le operazioni di cui sopra) ci sono altri consigli e metodi sempre validi per trovare costanza e motivazione. Per esempio, come direbbe il buon Diego, associare la corsa ad altre attività piacevoli aiuta molto: se sei un bevitore di tè, puoi decidere di berne una tazza dopo ogni corsa, in questo modo il tuo cervello assocerà l’attività più stancante a quella più gratificante. Un altro trucco: decidi se correre o no dopo esserti messo tuta e scarpe. Un consiglio classico è anche quello di aumentare la distanza totale percorsa in una settimana del 10%, ogni settimana, e non di più. Se ci si stanca troppo il rischio di abbandonare l’impresa diventa molto più concreto, e in ogni caso è consigliabile fare progressi costanti piuttosto che fare progressi repentini ma temporanei. Altra cosa: Luca Soldaini mi ha rivelato che va a correre quasi tutti i giorni perché il momento della corsa è uno dei pochi che gli permette di seguire i suoi podcast preferiti; è riuscito quindi a combinare due ‘esigenze’ diverse in modo perfetto. Potete provare a fare qualcosa del genere se tutto il resto non ha funzionato.
Infine l’idea di gestire la corsa come una generica abitudine da prendere e mantenere può essere di grande aiuto: in questo caso consiglio di ascoltare Pausa Caffè #13: Buoni propositi per il 2013, ma ovviamente anche Pausa Caffè #15: Tu sei la tua palestra. Vi ricordo che se vi piace il podcast e non mettete le 5 stelline su iTunes siete delle brutte persone.
Adesso andate a correre, perché a prescindere da tutto quello che ho scritto, il miglior modo di prendere l’abitudine di correre resterà sempre quello di allacciarsi le scarpe e buttarsi fuori di casa prima che il cervello abbia il tempo di ricordarci i motivi per cui non dovremmo farlo.
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Vi consiglio di acquistarne uno da Decathlon, dove sicuramente troverete altro materiale utile per eseguire i vostri allenamenti, specialmente se siete agli inizi. Attenzione: vi ricordo che il cardio dev’essere criptato in modo da non fare interferenza con altri dispositivi.↩
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Come vedete alcuni dati li riporto manualmente come commento all’allenamento. Le calorie potete decidere di prenderle dall’app, ma io mi fido di più del cardiofrequenzimetro.↩