» Django Unchained
Federico Bernocchi su Django Unchained:
Per questo motivo ci si sente fortunati, oggi, gennaio 2013, ad avere qualcuno come [Tarantino] che realizza film. Perché per lui e pochi altri registi in attività ancora sentiamo quell’ansia e quella “voglia matta” ogni volta che ci dirigiamo verso un cinema per poter ammirare il suo genio. Perché, come ha scritto l’amico Matteo Bordone nel suo post subito dopo la visione del film: «Il clima, quando si spengono le luci, è quasi quello che precede un concerto».
Esattamente la sensazione che ho avuto pochi attimi prima che iniziasse la proiezione, ovviamente in lingua originale. Decine di persone che zittivano la sala, sorridendo, facendo Sssh con la bocca, un clima di esaltazione generale, grandi aspettative, empatia, sussurri pieni di eccitazione. È il cinematic event propriamente detto, un’esperienza che si può vivere solamente nella sala cinematografica e che dà speranza per il futuro.1
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Forse non c’è bisogno che un film sia 2K stereo 3D HFR IMAX dolby surround cacca popò pipì per portare la gente in sala e farla divertire.↩