2012 Feelmaking Recap

Lo scorso capodanno dissi a me stesso che il 2012 sarebbe stato un anno di cambiamenti, e 365 giorni dopo posso dire con una punta di orgoglio che avevo ragione. Lo dissi più come speranza che come premonizione, ma ciò che importa è quello che è seguito a quel timido ‘annuncio’. A distanza di un anno mi rendo conto che di cambiamenti ne sono avvenuti tanti. Gli unici davvero rilevanti e duraturi, chiaramente, sono quelli interiori.

In questo post cercherò di ricapitolare quello che ho imparato e capito, soprattutto partendo dai post pubblicati su queste pagine.


Nel 2012 ho imparato a prendermi meno sul serio. Non tutto quello che penso, dico e faccio ha conseguenze catastrofiche sulla mia vita e sul destino del genere umano. In parte devo questo mio nuovo atteggiamento verso me stesso a Louis C.K., che mi ha anche insegnato a mettere in discussione convenzioni sociali e principi morali (già lo facevo, ma in modo più superficiale). Grazie Louie.

Nel 2012 ho imparato a non identificarmi con la mia mente, e a vivere nel momento presente in modo più intenso e consapevole. Un libro mi ha dato una mano in questo senso, ma già in una specie di momento di illuminazione avevo capito qual è stato l’errore più grande della mia vita.

Nel 2012 ho imparato che la fiducia non si dà mai gratuitamente. Le persone devono guadagnarsela, meritarsela. Dare la fiducia a chi non la merita può portare a relazioni malsane.

Nel 2012 ho imparato che non è mentendo che ci si semplifica la vita, ma tutto il contrario. Cercando di essere sempre sinceri con tutti (a costo di inimicarsi qualcuno) il nostro cervello non deve più sforzarsi di tenere in piedi castelli di bugie e costruire complesse maschere da indossare a seconda dell’interlocutore.

Nel 2012 ho scoperto che, prima di accettarsi, bisogna scoprire sé stessi. Se si accetta una versione incompleta e parziale di sé stessi, non si vive al 100%. Io sono davvero così? Sto inseguendo le cose che mi piacciono davvero? Queste sono domande da porsi.

Nel 2012 ho imparato che bisogna essere pronti a dire di sì e abbastanza coraggiosi per dire di no alle occasioni che incontriamo e alle proposte che ci vengono fatte. Dire sempre di sì e dire sempre di no sono due versioni dello stesso atteggiamento sbagliato.

Nel 2012 mi sono ricordato che mi piace proprio tanto pensare, che ho una mente critica che trova nella scrittura una valvola di sfogo.

Quest’anno ho imparato che le persone cambiano – anche se a molti piace dire il contrario – e cambiano parecchio. Trasformazioni più o meno superficiali possono trasformare la nostra vita se ci sono l’impegno e la voglia di migliorare.

Ho capito che bisogna porsi degli obiettivi e lavorare concretamente per raggiungerli, anche per quanto riguarda lo studio o la ricerca della felicità. Che non bisogna fermarsi prima di cominciare ed è meglio fare una cosa sola e farla bene.

Il 2012 mi ha insegnato che è meglio giudicare la cose con moderazione che sparare a zero su tutto.

Nel 2012 ho imparato che dietro ogni film, ogni video, ogni opera, ogni app, ogni discorso c’è – o meglio, ci dovrebbe essere – una storia. Qualunque cosa tu intenda realizzare, racconta una storia. Se non hai niente da dire, non farmi perdere tempo.

Nel 2012 ho scoperto l’importanza e la bellezza delle serie tv, anche grazie ad amici su Twitter come Sonny, Giovanni Di Giamberardino e Close.

Ho capito che non voglio mille opzioni tra cui scegliere.

Nel 2012 ho compreso, rivalutato e ridefinito il mio rapporto con la tecnologia.

Ho capito che non c’è bisogno di dare i nostri soldi alle palestre per mettersi in forma.

Il 2012 è stato l’anno di Feelmaking.


Per il 2013 ho molti obiettivi ma non starò qui a raccontarli non tanto perché li scriverò altrove, ma piuttosto perché, a quanto pare, chi comunica i propri obiettivi agli altri è molto probabile che non li raggiunga (se ne parla in un TED Talk, prima o poi mi ricorderò quale aggiornamento: il buon Ryan Cooper mi ha ricordato che si tratta di un talk di Derek Sivers).

Il 2013 potrebbe essere l’anno in cui raccoglierò quello che nel 2012 ho piantato, e soprattutto (questo lo rivelo) sarà l’anno del mio primo cortometraggio e della mia laurea. Visto che scrivo fin troppe cose su Twitter, se mi seguite saprete come andrà a finire.

Scritto da il 31/12/2012 in Pensieri.