Questa non è una recensione di Prometheus
Io non scrivo recensioni per vari motivi. Per esempio sono smemorato, quindi sarei estremamente vago. Altra cosa: non sono il tipo che si mette a scrivere la trama, il cast, e le considerazioni canoniche ecc. Io scrivo le cose un po’ così come mi vengono in mente, e non saprei fare altrimenti. Nonostante questo, penso che non farebbe male a questo blog se di tanto in tanto dicessi la mia su qualche film. Per esempio, Prometheus. Ah, ci sono gli spoiler, ma niente di eccessivo.
Per me il problema fondamentale è stato questo: ogni volta che qualcuno apriva la bocca per parlare mi partiva un facepalm. Certi dialoghi erano improbabili e forzati almeno quanto alcuni personaggi.
Mi spiegate il senso di quella graziosa signora che gira per la nave e per il pianeta alieno in tutina spaziale non facendo praticamente niente? Viene solo inquadrata con quella strana Spielberg-face e non ricordo neanche né come si chiama, né come ci rimane secca. È possibile che in 124 minuti Scott non sia riuscito a presentare e descrivere decentemente quei pochi personaggi che popolano il film?
Oltre ai numerosi facepalm, in particolare dovuti al solito personaggio troppo buono che si lega al solito personaggio troppo pazzo (sì, quello che urla praticamente senza motivo in faccia alla povera Noomi Rapace), c’è anche stato nella mia testa un momento LOL. Davvero. La stupenda Charlize Theron a un certo punto parla con suo padre e, proprio quando anche lo spettatore più disattento e superficiale ha capito che sì, quello ovviamente è il padre, lei secondo voi quale parola pronuncia con grandissimo pathos? “Padre”! E l’atmosfera di quel momento è del tipo non-ve-l’aspettavate-vero-vi-ho-proprio-sorpresi-sono-un-bravo-regista.
In generale, ecco, mi è sembrato che tutto il film avesse sempre bisogno di dire tutto per non dire, in fin dei conti, moltissimo. A me piace leggere tra le righe al cinema, e proprio film così prepotentemente visivi dovrebbero saper parlare con le immagini meglio di altri. Invece con Prometheus ho avuto la sensazione di assistere a un film con le didascalie che spiegavano le scene, come se non fossero già abbastanza prevedibili.
La colonna sonora mi ha deluso solo in parte. C’era un tema principale che veniva fuori in alcuni momenti chiave e non era affatto male, anzi, ma devo dire che in generale le musiche mi sono sempre sembrate in qualche modo castrate, non lasciate libere di aiutare il film a diventare qualcosa di più concreto. Ma potrebbe essere solo una mia sensazione.
Ovviamente non tiro le conclusioni perché, lo ripeto, questa non è una recensione.
Ma ci tengo a dire almeno una cosa: ogni volta che i personaggi smettevano di parlare io tiravo un sospiro di sollievo e, in effetti, mi godevo il film. Perché al di la dei dialoghi scritti probabilmente da qualche studente a un corso di sceneggiatura, alcuni personaggi così inesistenti che sto seriamente pensando di essermeli immaginati, il finale più mah del 2012 e qualche altro problema, questo è un film che si può guardare senza annoiarsi, e non è poco. Nel film ci sono tante belle idee, ma non organizzate narrativamente in modo organico. Tra i punti di forza c’è sicuramente il cast, che vanta un Fassbender intenso e coinvolto, e una Noomi Rapace molto molto molto brava. Anche Idris Elba, che come attore ho cominciato ad apprezzare grazie alla serie Luther, è inserito molto bene, ma la sua interpretazione è quasi annullata dal doppiaggio.
Il 3D? Bello, in alcune scene mi è sembrato addirittura indispensabile, ma io ancora non digerisco la qualità degli occhialini e soprattutto la luminosità indecente delle immagini, che penalizza incredibilmente la fotografia di qualunque film, e quindi anche questo.
Guardatelo e ditemi la vostra, ma io rimango con l’amarezza di aver visto un film che poteva essere 9 e mezzo, ed è inspiegabilmente finito per essere 6. Come se Ridley avesse detto agli amici “Ehi, ho questa idea, facciamo un film! Ho un sacco di soldi” e gli amici gli avessero risposto “Ok, scriviamo una sceneggiatura” e lui avesse detto “Macché, sono Ridley Scott”.