Pensieri sul nuovo iPhone
Insomma è stato presentato l’iPhone 5 – vi ricorda qualcosa? Ovviamente The Verge ha già fatto un hands-on. Se non avete seguito il keynote come ho fatto io (in compagnia del SaggioLive) ecco le cose che dovete sapere. Questo dispositivo non rivoluziona niente, ma è un’evoluzione che ci piace, un altro passo verso la perfezione se vogliamo sbilanciarci un po’.
La vera feature, come scrive il buon Federico Viticci, è l’esperienza d’uso; ancora una volta, non si tratta della lista di caratteristiche.
Ma alle persone piace lamentarsi a prescindere dai meriti, e troveranno sempre un modo per farlo. C’è chi, per esempio, sostiene che questo prodotto non sia abbastanza diverso dal modello precedente. La morale è che se sei un’azienda che trova il design giusto per un prodotto, devi comunque cambiarlo radicalmente dopo 1 o 2 cicli di vita altrimenti le persone saranno scontente. Ma non è così che dovrebbe essere. A me sembra che Apple abbia saputo innovare anche questa volta, senza stravolgere. Certo, siamo d’accordo sul fatto che avremmo voluto più sorprese da questo keynote, ma va bene così.
Scrive Shawn Blanc:
The mystery and surprise of today’s announcements may have been diminished, but the quality of the products themselves was not.
Per concludere voglio citare due dei principi di design di Dieter Rams che ritengo molto rilevanti in questo momento:
Good Design Is Unobtrusive — Products fulfilling a purpose are like tools. They are neither decorative objects nor works of art. Their design should therefore be both neutral and restrained, to leave room for the user’s self-expression.
E quindi:
Good Design Is as Little Design as Possible — Less, but better – because it concentrates on the essential aspects, and the products are not burdened with non-essentials. Back to purity, back to simplicity.
Inoltre, cerchiamo di tenere sempre a mente questa bellissima frase di Antoine de Saint-Exupery:
Perfection is achieved, not when there is nothing more to add, but there is nothing left to take away.