Risposte e chiarimenti su “Perché (non) ti sconsiglio di comprare un Mac”
Ieri ho pubblicato il post Perché (non) ti sconsiglio di comprare un Mac in risposta al discutibile articolo di pinperepette su Apple Mobile. In conclusione ho scritto:
Questo articolo [quello di pinperepette] vuole parlare a tutti, e tutti hanno esigenze diverse, quindi in effetti questo articolo non ha molto senso. Non avrei sprecato tempo a commentarlo se non fosse stato molto interessante, ma mi meraviglio che in un post che sconsiglia di comprare qualcosa a migliaia di lettori (tra quelli di Apple Mobile e quelli dell’autore) non sia chiaro il target, non si parli di costi (il prezzo conta molto nella scelta di un sistema/software/computer), non si parli di esperienza d’uso.
Qualcuno ha detto che non bisognerebbe nemmeno rispondere a un post come quello pubblicato da pinperepette, ma a me piacciono troppo le discussioni e non ho resistito. Le discussioni mi fanno sempre imparare qualcosa, in un modo o nell’altro. Voglio riportare qualche riposta che ho avuto in riferimento al mio post, e chiarire ulteriormente le mie ragioni.
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Pinperepette (che rispetto e seguo) parte da un presupposto troppo tecnicistico, secondo il quale per utilizzare un prodotto io debba anche sapere come funziona, i processi che lo controllano, la progettazione che c’è dietro. […] Da tecnico ho assistito a tanti passaggi da Windows a Mac, di persone che di informatica ne sapevano abbastanza come no, e nessuno si è pentito, nessuno è tornato indietro. – patanfrana
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Si sa che le persone adorano le cose gratis e snobbano quelle a pagamento. A me non importa, l’ambiente è veloce, creato per lavorare senza perdite di tempo. Si, ci lavoro e ripeto chi ci smanetta non dovrebbe fare paragoni. – jackalstudio
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Prossima volta che prende un aeroplano, il tizio, spero abbia le conoscenze per crearne uno, altrimenti mica se lo può godere. – Diego Petrucci
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In merito ai programmi “spazzatura” e di dubbia utilità che proliferano sul Mac App Store vorrei sottolineare che in quantità non pari ma superiore proliferano anche su piattaforma Windows ove peraltro spesso si caratterizzano per una minore cura nella realizzazione non essendo costretti al rispetto di determinate linee guide che invece Apple impone agli sviluppatori. – Domenico Panacea
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Totalmente d’accordo col tuo punto di vista: non ho bisogno di sapere come funziona un motore per dire che mi piace un’Audi. – Faccia Di Boe
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[in riferimento al post originale che ho criticato] A certi post, così pieni di qualunquismo e ignoranza, nemmeno si risponde per non regalare pageview. – Francesco Di Lorenzo
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Owned. – Gianfranco Lanzio
La questione è che il mio post non voleva fare l’ennesimo, inutile, stupido paragone di Mac e Windows. Vi confesso che anche quando sono off-line, e sento amici o estranei che cominciano a chiacchierare su Mac vs. Windows (ma molto più spesso iOS vs. Android) generalmente non intervengo. La verità è che troppo spesso vengono dette tante, troppe fesserie. E non intervengo soprattutto perché il 90% di queste discussioni sono assolutamente fini a se stesse e non portano da nessuna parte. Ciò che conta davvero è l’esperienza personale, contano i risultati che gli strumenti a proposito dei quali amiamo scrivere queste filosofiche riflessioni ci permettono di ottenere. Conta la sostanza. La mia critica al post pubblicato su Apple Mobile è dovuta all’essenza stessa, e all’inutilità intrinseca, dello stesso. Questo lo dico per chiarire nuovamente la mia posizione, e il motivo per cui ho pensato fosse giusto intervenire.
PS: tenete d’occhio Easy Apple, nella prossima puntata Federico Travaini potrebbe dire due parole su tutta questa faccenda.