Art of the Title, ovvero i titoli di testa come non li avete mai visti
Io sono un insaziabile fan delle sequenze iniziali di film e serie tv, i cosiddetti titoli di testa (ma spesso i titoli veri e propri passano in secondo piano). In passato vi mostrai un video (era una puntata di una webseries) dedicato all’arte del Title Design. Lo ripropongo qui perché merita una seconda visione.
Se l’argomento vi ha affascinato, o se come me siete innamorati di questo tipo di espressione artistica, dovreste visitare immediatamente Art of the Title – leading online resource of title sequence design, spanning the film, television, conference, and videogame industries – fondato da Ian Albinson e realizzato da CactusLab. Il sito di per sé è realizzato benissimo (layout perfetto, scelta dei font ottima, un vero piacere per gli occhi) ma sono i contenuti a lasciare immediatamente a bocca aperta – parliamo di più di 200 sequenze presenti, molte delle quali con analisi dettagliate e interviste agli autori (più di 70).
Un po’ alla volta sto consultando tutte le pagine del sito, ma ci vorrà un po’ chiaramente. Per cominciare vi segnalo gli straordinari titoli di testa di The Girl With The Dragon Tatoo. Queste sono le parole del regista David Fincher:
I think it was a year ago, just before we returned to LA, when we were shooting around Stockholm, in the east and north of Sweden. I had been listening to a big collection of Led Zeppelin stuff. I heard “Immigrant Song” and thought, ‘You know… it’s a little bit crazy, but it might be just the right kind of crazy.’
Ecco quindi tutta la storia. Ci sono concept, storyboards e VFX breakdown. Imperdibile.
Possiamo poi scoprire come sono stati realizzati i titoli di test di Se7en, sicuramente tra i più affascinanti e d’impatto della storia del cinema. Il film l’ho guardato diverse volte, ma i titoli di testa da soli li avrò visti almeno una ventina di volte.
It is ironic, then, that the Se7en titles are often credited as the beginning of a new renaissance in title design defined in large part by – or at least enabled by – pixels and digits. And even more so given that its impact on the title industry is still felt almost two decades on, both as a legacy and in the countless knock-offs it has inspired over the years, having been co-opted almost wholesale by the horror genre as a house style.
Art of the Title è stato per me una scoperta fantastica, in quanto capire come sono state realizzate queste piccole opere d’arte, poterne guardare le versioni non definitive e tutti i materiali preparativi, e leggere le parole degli autori, è un modo per andare al di là delle immagini e scoprire cosa le produce concretamente e quali processi sono stati messi in atto per arrivare al risultato finale.
PS: per i fan della serie di Showtime Dexter, ecco l’intervista al Creative Director Eric Anderson.