Più volte mi è capitato di evidenziare una ‘lacuna’ di Final Cut Pro X, ovvero l’assenza di un modo pratico per scegliere quali Eventi e Progetti visualizzare e soprattutto quali NON visualizzare all’avvio dell’applicazione. Infatti Eventi e Progetti particolarmente consistenti possono rendere l’apertura di Final Cut estremamente lenta, facendo talvolta partire dei Background Tasks indesiderati. Inoltre quando si lavora per più clienti si vuole, giustamente, avere maggiore controllo su cosa viene visualizzato e cosa no.

Una procedura “manuale” per allegerire Final Cut Pro X da Progetti ed Eventi che non si intende utilizzare è questa:
nel drive dove risiedono le cartelle Final Cut Events e Final Cut Projects – oppure nella cartella Filmati dell’harddisk principale – creare due nuove cartelle Final Cut Events Archive e Final Cut Projects Archive (ma i nomi possono essere scelti liberamente);
spostare, quindi, rispettivamente Eventi e Progetti (ovvero le cartelle contenute in Final Cut Events e Final Cut Projects) che non vogliamo vengano caricati all’apertura di Final Cut Pro X, nelle cartelle che abbiamo creato.
Basta riposizionare le cartelle di Eventi e Progetti nelle cartelle originali per farli tornare “online” (ma Final Cut Pro X dev’essere chiuso mentre si esegue la procedura).

Ultimamente diversi blogger hanno scritto di una piccola applicazione che serve proprio ad evitare di fare questi spostamenti di cartelle (ma l’applicazione, di nascosto, fa più o meno l’operazione descritta sopra in quanto è la stessa Apple a consigliarla). Si chiama Event Manager X e tramite una semplice (molto semplice) interfaccia permette di decidere quali Eventi e Progetti nascondere, e tiene traccia degli Eventi e Progetti (nascosti e non) presenti nei drive non connessi al Mac. È possibile acquistare l’applicazione al prezzo di (circa 3,60€) dal sito ufficiale. Consiglio l’acquisto a chi gestisce molti eventi in Final Cut Pro X e vuole avere più controllo sulla loro visualizzazione nelle Library del software di video editing.